Regia di Guy Hamilton vedi scheda film
Un compendio di tutto ciò che aveva mostrato di funzionare nei primissimi episodi della saga.
Come riacchiappare gli spettatori abbacchiati dallo 007 più "serio" di Al servizio segreto di Sua Maestà? Tornando a uno 007 più ironico e organizzando un compendio di tutto ciò che aveva mostrato di funzionare nei primissimi episodi della saga, dal carisma del ritrovato Sean Connery (lusingato da un'offerta di ingaggio generosissima, ma anche divertito come un tempo) alle donne di contorno seducenti (Jill St. John e Lana Wood, che precipita da una finestra piombando su una piscina), dalla regia impeccabile di Guy Hamilton alle accattivanti location (Las Vegas, il deserto del Nevada), dal fasto scenografico portato da Ken Adam (la base aerospaziale) agli scampoli di riflessione sul bipolarismo globale dei blocchi (la voglia di disarmo, la linea rossa) e sulla barbarie neocoloniale (i minatori sudafricani). Con una (notevole) differenza: la spinta al faceto è decisamente più elevata, preannunciando l'allure scanzonata dei film con Roger Moore e arrivando a tingere di commedia gli squarci action (vedasi le botte da orbi nell'ascensore o lo scambio finale dei nastri sul filo del rasoio come equivoco tragicomico), talora però esagerando in esuberanza (il forno crematorio che diventa gag). Gli appassionati di oggi gradiscono poco, eppure il revival è a suo modo efficace e propone due scagnozzi strepitosi (mr. Wint e mr. Kidd, killer gay sofisticati). Clima più da giallo-rosa che da spy story. Copione sceneggiato da Tom Mankiewicz e Richard Maibaum dal romanzo di Ian Fleming.
Nuovo apporto vocale di Shirley Bassey, che canta la famosa Diamonds Are Forever. Musiche scritte, come al solito, da John Barry.
Voto: 7 — BUON film
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