Regia di Mimi Leder vedi scheda film
Dall'immagine si sa già che cosa aspettarsi, esplosioni, inseguimenti, azione, lieto fine, un po' come da un nuovo album degli AC/DC, sono tutti uguali da quaranta anni a questa parte. Ma sorprende quello che invece non c'è solitamente in questo tipo di pellicole: una mielosa e/o pruriginosa storia d'amore che si trascina dall'inizio alla fine, situazioni inverosimili, tirate pseudo-politiche a prezzi di saldo e magari per completare il quadretto, un po' di sana propaganda del tipo noi-siamo-i-buoni-loro-sono-i-cattivi. Sarà forse merito di Mimi Leder che dirige con piglio sbrigativo, stile asciutto e ritmo frenetico, forse addirittura un po' caotico, lasciando da parte i fronzoli e gli svolazzi. Clooney è un po' caciarone, la Kidman è efficiente, sobria e contenuta, alla storia d'amore c'è un unico fugace cenno nella scena finale, insomma abbiamo di fronte una pellicola misurata, alla quale, altra scelta felice, è stato lasciato il titolo originale. Due curiosità: la prima parola in inglese è al minuto 15:30, fino ad allora solo russo e serbo, e tra i dialoghi spunta una battuta che nel contesto vuole essere ironica ma si rivelerà col senno di poi tristemente profetica, dato che il film esce ben quattro anni prima delle Torri Gemelle: "We educated half the world's terrorists"
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