Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Antigone lotta contro il re di Tebe, Creonte, per dare una giusta sepoltura al fratello Polinice. Creonte la fa imprigionare, andando incontro a una terribile vendetta da parte del destino.
Antigone, secondo tentativo. A tredici anni di distanza dalla sua prima rappresentazione per il piccolo schermo della tragedia di Sofocle (era il 1958), Vittorio Cottafavi gioca di nuovo la carta di Antigone e decide questa volta di farlo in maniera più complessa, articolata, artisticamente evoluta. D’altronde in questi quasi tre lustri è lo stesso mezzo televisivo ad aver fatto passi da gigante, e con lui le sue produzioni: ecco quindi che dal semplice ‘teatro filmato’ realizzato nel 1958, questa volta Cottafavi riesce a mettere in scena un’opera decisamente più cinematograficamente compiuta dal punto di vista di montaggio, recitazione, costumi, scenografie. In particolare queste ultime, a costo zero (l’intero film è girato all’aperto fra rovine greche), sortiscono un’ottima resa. Nulla da eccepire in entrambe le occasioni, invece, per quanto riguarda gli interpreti: anche in questo caso il cast è composto da attori di una certa fama, fra i quali si possono annoverare Adriana Asti, Raoul Grassilli, Corrado Pani e Alfredo Bianchini. Un’ora e un quarto di durata con una sceneggiatura che il regista ha scritto insieme a Mario Prosperi. 4,5/10.
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