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Oggetti smarriti

Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film

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La recensione su Oggetti smarriti

di barabbovich
6 stelle

Marta (Mariangela Melato), madre di famiglia della Milano-bene, sta per recarsi a Roma per prendere sua figlia, che per qualche tempo è stata ospite della nonna. Accompagnata dal marito (Renato Salvatori) e pedinata dall'amante (Michel Pergolani), Marta scende dal treno ed incontra Werner (Bruno Ganz), "oggetto smarrito" della sua infanzia. Con lui, negli anfratti della stazione meneghina, nel corso di un giorno ed una notte Marta conosce un universo ignoto, popolato da sbandati, ruffiani, inservienti e tossicodipendenti. Ma sarà proprio la figlia a riportarla alla sua normale quiete borghese, dopo che Werner si è buttato sotto a un treno, ultimo gesto di una coltivazione parossistica del dubbio.
Al suo secondo film, il meno noto ma più dotato dei due fratelli Bertolucci si colloca nei paraggi dell'Avventura di Antonioni, con un film straniato e dissonante come le indovinate musiche che lo percorrono, scritte dal jazzista Enrico Rava. Con una narrazione molto libera, ancora legata alla struttura del precedente Berlinguer ti voglio bene, Giuseppe Bertolucci scava su tematiche esistenziali, sulla mediocrità del vivere borghese e l'ipocrisia, consegnando alla Melato l'ennesima prova a tinte forti della sua bella carriera d'attrice e "facendo scoccare la scintilla fra due attori di grande razza, appartenenti a due tradizioni dello spettacolo che qui si misurano e si confrontano" (Kezich). Con Bertolucci, al soggetto hanno collaborato Domenico Rafele, Lidia Ravera e Enzo Ungari. Nella colonna sonora brani di Ivan Cattaneo, Rino Gaetano, Paolo Conte, Renato Zero e Lucio Dalla.

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