Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film
Se è vero che nell'ottobre 1917 dieci giorni sconvolsero il mondo, portando Lenin a prendere il potere con la rivoluzione in Russia, è altrettanto indiscutibile che il peso di questo lavoro di Ejzenstejn sia sconvolgente per il mondo del Cinema. Soffermarsi sui dettagli tecnici sarebbe inutile, in quanto tutto è già stato detto e più volte; percui ci si può accontentare tranquillamente di rilevare - in poche e semplici parole - il numero impressionante di comparse (che devono appunto rappresentare il popolo e la sua volontà, diventando sostanzialmente un unico protagonista dell'azione e del film stesso), l'uso postmoderno del montaggio (con accostamenti rapidi fra immagini legate da un nesso logico altro da quello dello svolgimento concreto dei fatti), l'imponenza delle musiche (di Dmitri Shostakovic, per lo meno in questa versione), la stimolante, vivace fotografia di Eduard Tissè. Travagliato nella realizzazione e ancor di più una volta finito (fu sottoposto a tagli, cambiamenti, censure), questo Ottobre rimane, a oltre ottant'anni dalla sua uscita, un capolavoro di ritmo, suggestione e messa in scena. E per quanto gli argomenti possano essere passati di moda da un bel po' (e la genesi propagandistica possa far storcere la bocca), è la maniera in cui vengono raccontati che costituisce l'innegabile fascino dell'opera. 8/10.
Ottobre 1917, Pietroburgo. Lenin guida la rivoluzione del popolo bolscevico lungo le piazze e le strade, puntando infine contro il Palazzo d'inverno dove lo zar risiede.
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