Regia di Fabrizio De Angelis vedi scheda film
Un manipolo di marines americani torna in Vietnam, a conflitto concluso, per recuperare i prigionieri statunitensi. La guerra è persa, ma la loro battaglia è ancora aperta, per quanto ardua.
I bei vecchi tempi del cinema di genere stavano chiudendosi: negli anni Ottanta il mercato homevideo e le tv locali, realtà sempre più floride, stavano gradualmente azzoppando il cinema nostrano e la prima conseguenza fu la carenza di fondi per le produzioni più piccole. Certo, non solo per loro, ma date le circostanze furono queste le prime a dover gettare la spugna. Il cinema di genere viveva di questo, del sottobosco di produttori da strapazzo, registi semiimprovvisati e interpreti più o meno discutibili, capaci però di dar vita a un'industria vera e propria, con svariate centinaia di pellicole licenziate nel nome del 'presto è meglio', budget ridotto e tempi rapidi: pazienza se mancano le idee. Negli anni Ottanta anche queste ultime vennero a mancare definitivamente: il prodotto tipico del 'genere' di questo periodo guardava (o meglio scimmiottava) oltreoceano, ricalcando con due lire i kolossal a stelle e strisce. Non è un mistero che Cobra mission prenda spunto da Rambo e probabilmente non è un caso il titolo, visto che subito dopo Sylvester Stallone tornava in sala con Cobra (1986). A dirla tutta Cobra mission è anche un giocattolino ben confezionato: azione, azione, azione senza particolare cura per i dialoghi, nè per le psicologie dei personaggi, però azione, azione, azione. Difficile immaginare che il pubblico chiedesse altro, quindi: obiettivo raggiunto. E con una certa cura per i dettagli; possiamo trovare nel cast tecnico Alberto Moriani (montaggio), Francesco De Masi (musiche) e Sergio d'Offizi (fotografia), mentre fra gli interpreti spiccano i nomi di Christopher Connelly, Manfred Lehmann, John Steiner, Donald Pleasence, Ethan (figlio di John) Wayne, Alan Collins/Luciano Pigozzi e, in una particina, Gordon Mitchell. Ruoli laterali anche per Enzo G. Castellari e suo fratello Enio Girolami. Una delle prime regie per Fabrizio De Angelis (anche sceneggiatore con Vincenzo Mannino, Gianfranco Clerici ed Erwin C. Dietrich), che si firma Larry Ludman: nei limiti - pesanti - dell'operazione, ben fatto. Cobra mission 2 arriverà due anni più tardi, ma dietro la macchina da presa ci sarà Camillo Teti/Mark Davis. 2,5/10.
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