Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Si accendono le luci di una sala da ballo parigina, donne e uomini fanno il loro ingresso e poco dopo si torna indietro nel tempo: al di fuori la storia scorre (la vittoria del Fronte Popolare, l’occupazione tedesca, la guerra d’Algeria, il rock, il Sessantotto, la disco music: un passaggio quasi impercettibile dal pubblico al privato), mentre dentro la sala si continua imperterriti a ballare. Film elegante, un po’ prolisso, dalla superficie freddina ma dal cuore caldo. Niente dialoghi, solo un’evocativa colonna sonora che accompagna le danze; un’unica location, dove ogni tanto una foto ferma un momento, e nessuna scena all’aperto. Gli attori francesi sono totalmente sconosciuti al pubblico italiano, che al massimo può individuare Monica Scattini, Francesco De Rosa e Rossana Di Lorenzo. Una raffigurazione stilizzata del rito sociale del ballo attraverso episodi minuscoli ma significativi: i due sessi presidiano i rispettivi territori, si preparano alla serata con studiata gestualità, si incrociano con corteggiamenti timidi o audaci, le coppie si formano e si separano, qualcuno è condannato a fare tappezzeria. Scola dirige con la consueta abilità, e il risultato ha un indiscutibile fascino.
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