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Henry - Pioggia di sangue

Regia di John McNaughton vedi scheda film

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La recensione su Henry - Pioggia di sangue

di marco bi
8 stelle

Resoconto asettico che, senza giudicare, cerca di farci capire cosa provano (o non provano) questi due assassini ‘non nati’, i quali, con glaciale tranquillità - come se fosse normale - e senza una ragione seria, massacrano la gente. E’ ispirato alla storia vera di Henry Lee Lucas che confessò 600 omicidi...

 

 

 

‘Henry, pioggia di sangue’, è lo squallido, disturbante ma affascinante, ritratto di un pluriomicida che agisce secondo modalità che si ripetono nella scelta delle vittime e nella tecnica di esecuzione, come si poteva immaginare dal titolo originale ‘Henry: Portrait of a Serial Killer’ se i distributori italiani non l’avessero cambiato traducendolo malamente per cercare di attirare gli amanti della violenza... che, effettivamente, è tanta e ci lascia esterrefatti.

  

 

Girato in formato 4:3, il meno spettacolare possibile che però ingrandisce ancora di più le nefandezze alle quali assistiamo. Inizia con una serie di immagini di giovani e belle donne ammazzate, la dura musica di contorno è arricchita da urla umane e colpi di pistola. L’ assassino, per il quale uccidere è una cosa normale, scopriamo subito che è l’impassibile Henry (Michael Rooker) che vive in una casa povera e sporca nei bassifondi di Chicago insieme a Otis (Tom Towles), un amico conosciuto in galera, e la sorella di lui Becky (Tracy Arnold), che fu stuprata dal padre quando era piccola e ora è insidiata dal fratello. Henry insegna a Otis, che aveva già ammazzato ma durante una rapina, ad uccidere per il piacere di uccidere. Ubriachi e drogati Henry e Otis stuprano, ammazzano, e si riprendono con una videocamera rubata. Henry - persona gentile e sensibile nonostante tutto - senza volerlo affascina Becky e le racconta di avere ucciso la madre, la quale tradiva ripetutamente, e sotto i suoi occhi, il padre paralitico ma non ricorda bene come (cambia versione ogni volta)... immaginiamo sia per questo che ora è incapace ad avere rapporti sessuali normali con le donne, preferendo invece ucciderle. Alla fine Henry e Becky si dichiarano... ma riusciranno anche ad amarsi fisicamente? E Otis?

 

 

Il film è un resoconto asettico che, senza giudicare, cerca di farci capire cosa provano (o non provano) questi due assassini ‘non nati’, i quali, con glaciale tranquillità - come se fosse normale - e senza una ragione seria, massacrano la gente. E’ ispirato alla storia vera di Henry Lee Lucas che confessò 600 omicidi, ma alcuni dissero che era un bugiardo patologico e che gli omicidi compiuti veramente erano decisamente meno.

 

 

Film a basso costo, girato in un mese con circa 100 000 dollari nel 1986, ma non venne distribuito prima del 1989 a causa dei suoi contenuti violenti e in alcuni paesi fu anche tagliato. Il finale non è edificante (ma neppure il resto del film... non si vede mai un poliziotto che indaga) e per mitigarlo, in Italia quando uscì nel 1992 dopo qualche premio vinto in festival minori, fu aggiunta una didascalia dove si diceva che Henry era nella cella della morte. Nanni Moretti ne parla in ‘Caro Diario’ ... mi pare di ricordare che non capiva perché i critici lo apprezzassero!

 

Il regista John McNaughton lo ha anche prodotto e musicato (ma non da solo). Era agli esordi e non ha più raggiunto un risultato così importante. Con i film seguenti, ‘Lo sbirro, il boss e la bionda’, ‘Sex crimes – giochi pericolosi’ e altri abbastanza mediocri tranne il discreto ‘Crocevia per l’inferno’, dimostra di aver perso la sua grinta. Giustamente inespressivo Michael Rooker anche lui al suo primo film, ha poi continuato a recitare seppure in ruoli secondari.

 

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