Regia di Sergio Tau vedi scheda film
Op Op Gnam Gnam è un’eroina zebrata sempre affiancata da tre scagnozzi in frac; un giorno arriva da lei un uomo furibondo, convinto che sua moglie Giuseppina sia stata uccisa proprio da Op Op Gnam Gnam.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, complice il boom del fumetto cartaceo sui supereroi, il cinema italiano tributa numerosi omaggi ai vari uomini in calzamaglia con tanto di superpoteri: dal Kriminal (1966) di Umberto Lenzi al Diabolik (1968) di Mario Bava e via dicendo; questo Op Op Gnam Gnam, per quanto arrivi nel primo periodo di questa ondata, si situa già in una posizione ironica, a suo modo critica, più vicina insomma ad Arriva Dorellik (1967) che ai titoli sopra citati. Sergio Tau è stato d’altronde un cineasta molto attento alla realtà sociale e sempre mosso da idee originali: anche in questa occasione dimostra le sue capacità e confeziona un bizzarro esperimento pop-kitsch dal retrogusto (e dal finale) macabro. Undici minuti e mezzo, pochi dialoghi, presenza sotterranea della colonna sonora del non meglio precisato E. Cavaliere, fotografia di Giulio Albonico con assistente Nino Celeste. 5,5/10.
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