Regia di Stefano Reali vedi scheda film
Centroitalia, una corriera si ferma su un viadotto. Il guasto sembra irrisolvibile, così 9 persone si aggirano nei dintorni, scendendo dal viadotto e venendo dimenticate alla ripartenza del mezzo. I 9 vagando entrano in una misteriosa foresta, dove si ritroveranno esposti a numerosi pericoli e intraprenderanno una caccia al tesoro dall'esito sorprendente.
Laggiù nella giungla è l'opera prima in lungometraggio per Stefano Reali, già regista - insieme a Pino Quartullo - per il corto Exit, del 1985. Si tratta di una pellicola dal buon budget e non priva di spunti interessanti, un viaggio avventuroso e misterioso ambientato in un surreale scenario esotico del Centroitalia: gli elementi di curiosità non mancano. Ma il limite principale dell'operazione sta nel tentativo di ammiccamento al grande pubblico che rende spesso il lavoro sovrapponibile a certi film di genere contemporanei, realizzati però con molte più idee (sul versante tecnico) e molti meno mezzi (su quello economico: qui in produzione compare anche la voce Rai); in realtà questi ultimi momenti sono i più godibili del film, certo più interessanti della sottotrama fiabesca palesemente indirizzata all'ingenuo e prevedibile finale. Van Johnson, Andrea Ferreol, Robert Powell, Anna Galiena, Renato Scarpa e Tony Vogel sono i nomi di spicco sul cartellone; la sceneggiatura è dello stesso Reali, che ha scritto il soggetto insieme a Pino Quartullo, accreditato anche come collaboratore alla sceneggiatura al pari di Elena Dreoni, Luca D'Ascanio, Stephen Gasser; di Nicola Badalucco è infine la revisione del copione. Sette anni dovranno passare per ritrovare Reali dietro la macchina da presa: e sarà per Una storia italiana (1993), prima di una lunga serie di fiction tv targate Rai. 3/10.
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