Trama
La vera storia di Bryon Widner, un giovane cresciuto tra gli skinheads, per cui voltare le spalle all'odio e alla violenza significava sottoporsi a dolorose e costose operazioni per rimuovere i tatuaggi che indicavano la sua terribile vita passata.
Approfondimento
SKIN: RIPULIRSI LA PELLE
Diretto e sceneggiato da Guy Nattiv, Skin ripercorre attraverso una serie di flashback la tormentata e vera storia di Bryon Widner, un uomo che ha sopportato un anno di dolorosi interventi al viso e al corpo per rimuovere i tatuaggi che lo legavano al suo terribile passato di naziskin. Giovane indigente cresciuto in un gruppo di skinhead razzisti e noto per essere uno dei più famigerati suprematisti bianchi, Bryon ha scelto di girare le spalle all'odio e alla violenza per amore di Julie, una madre single di tre figlie che gli mostrerà come sia possibile una vita diversa e da uomo migliore. Ad aiutarlo nel cambiamento sarà anche il sostegno di Daryle Jenkins, un attivista per i diritti dei neri.
Con la direzione della fotografia di Arnaud Potier, le scenografie di Mary Lena Colston, i costumi di Mirren Gordon-Crozier e le musiche di Dan Romer, Skin viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film al Toronto Film Festival 2018 prima e al Festival di Berlino 2019 dopo: "Nel 2012 ero impegnato in una relazione a distanza con Jamie Ray Newman, colei che sarebbe diventata mia moglie e compagna di lavoro. Avevo già in mente di lasciare Israele e trasferirmi negli Stati Uniti ed ero alla ricerca di una storia che potesse trasformarsi nel mio primo film americano. Seduto in un bar di Tel Aviv, stavo leggendo un giornale quando la mia attenzione fu catturata dalle foto di Bryon, un ex neonazista il cui volto era stato sottoposto a diversi interventi di rimozione dei tatuaggi che lo ricoprivano. Cancellare i tatuaggi per Bryon significava ripulirsi sia fisicamente sia psicologicamente delle azioni di cui si era macchiato. Da nipote di quattro sopravvissuti all'Olocausto, volli saperne di più. Mostrai l'articolo a mio nonno, che mi incoraggiò a indagare sulla vicenda e a raccontarla. Insieme a Jamie, decisi di mettermi sulle tracce di Bryon. Non fu facile rintracciarlo ma ci riuscì e mi diede un appuntamento. Presi un aereo senza sapere se si sarebbe mai presentato. Ma lo fece: ci ritrovammo seduti al tavolo di un ristorante su un'autostrada. Ricordo ancora la mia titubanza: non ero mai stato al cospetto di un ex skinhead. Parlammo per quattro giorni di fila e nacque una strana relazione, inaspettata per entrambi".
"Sono passati da allora diversi anni", ha proseguito Nattiv. "Viviamo oggi in un'epoca folle. Le persone hanno perso ogni speranza. Pace e amore sono diventate parole che non sembrano avere più un significato. La violenza e l'odio ci circondano 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel 2012 l'America era molto diversa ma già allora c'erano dei segni che lasciavano presagire quello che sarebbe accaduto. Raccontare oggi la storia di Bryon, un uomo che trova redenzione dall'odio, era vitale. Con la sua esperienza, Bryon dimostra come alcune persone meritino una seconda possibilità e come sia possibile trovare una via d'uscita. Tutti possiamo essere come Daryle Lemont Jenkins, l'attivista che, mettendo da parte il risentimento, è riuscito a divenire amico di Bryon e a salvarlo".
Il cast
A dirigere Skin è Guy Nattiv, regista e sceneggiatore israeliano. Nato a Tel Aviv, Nattiv ha lavorato per circa dieci anni come regista di pubblicità che hanno fatto il giro per il mondo per clienti come Coca Coca, nestle, Skoda e Mercedes. Strangers, il suo film d'esordio, è stato presentato nel 2008 al Sundance… Vedi tutto
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Commenti (1) vedi tutti
Più interessante che bello, racconta la storia vera di Bryon Wynder, Skinchead pentito in cerca di redenzione. Non sempre all'altezza delle aspettative(ma nel complesso solido e stimolante) è una radiografia molto cruda della nostra società contemporanea che induce alla riflessione.
commento di (spopola) 1726792