Il documentarista Michael Moore, vincitore di una Palma d'Oro al Festival di Cannes con Fahrenheit 9/11, pone la sua attenzione su un'altra data significativa per la storia degli Stati Uniti per le conseguenze che ha avuto: il 9 novembre 2016, giorno dell'elezione alla presidenza di Donald Trump.
Da i tempi di Lincoln l'America ha assassinato i suoi uomini migliori. L'Establischment democrarica preferi perdere le elezioni pur di non far eleggere un presidente democratico antisistema. Sanders non è stato ucciso fisicamente, ma politicamente, impedendogli di vincere contro Trump. Questa è l'America, questo è il potere.
Dopo il simpatico Where To Invade Next (rivolto però in prevalenza al pubblico americano), Moore torna in pompa magna con il suo miglior film dai tempi, almeno, di SicKO. Con rinnovato vigore, ritrovata vena caustica, satirica ma anche analitica, minor protagonismo rispetto al passato, e una nuova necessità di smuovere le coscienze (e il discorso si amplia ben… leggi tutto
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
"Come ca..o è potuto accadere?" Si chiede, senza inutili mezzi termini, la voce narrante dello stesso Moore nel momento cruciale e più significativo della sua ultima sarcastica fatica che vede, per ironia della sorte, creare quasi un connubio ribaltato tra quel tremendo 11/9 del 2001 - giorno dell'attacco alle Torri… leggi tutto
Dopo l'ancora piu stomachevole Fahrenheit 9/11, che proponeva in maniera comico-tragica la disastrosa presidenza Bush, adesso lo stroadinario Michael Moore ritorna in gioco per esporre uno dei tycoon piu potenti del mondo, Donald Trump, e narrare del suo cammino che l'ha portato (non si sa ancora per quale valido motivo) a vincere la corsa presidenziale del 2016, non solo attacando lui e il suo…
Il 9 novembre 2016 Donald Trump vinse le elezioni americane. Rovesciando la data del suo documentario più noto, Michael Moore – col consueto piglio ironico e un efficacissimo montaggio – racconta il dietro le quinte di quella corsa elettorale, le primarie tra democratici che videro l’affermazione di Hillary Clinton su Bernie Saunders e quelle, davvero scandalose,…
Gli ultimi 100 anni U.S.A. raccontati negli ultimi 20 anni U.S.A. in una ventina di film U.S.A. (manca Michael Moore, ma è come se ci fosse, dai) e un paio di fantasmi dalla Frontiera e dallo sprofondo…
Di norma mi vedo tutti i film di Michael Moore, che sono di denuncia, di informazione, ma hanno anche un tono e un ritmo sempre avvincenti. Aveva già fatto un Fahrenheit, ma quello era 9/11, cioè per noi 11 settembre, questo è 11/9, 9 novembre, e riguarda Trump. In questo film si ricostruisce la campagna elettorale di Trump, prima vista come uno scherzo, anche dai suoi…
Dopo il simpatico Where To Invade Next (rivolto però in prevalenza al pubblico americano), Moore torna in pompa magna con il suo miglior film dai tempi, almeno, di SicKO. Con rinnovato vigore, ritrovata vena caustica, satirica ma anche analitica, minor protagonismo rispetto al passato, e una nuova necessità di smuovere le coscienze (e il discorso si amplia ben…
Moore è uno di quei gattoni rossi che sembrano sornioni ma poi graffiano come pochi altri, e così anche in questo docufilm nel raccontare l'ascesa di Trump (e la contemporanea discesa dei democratici, Hillary Clinton in testa) riesce a restituire in maniera abbastanza efficace il clima che ha portato ad una delle più inattese elezioni americane, chiave di volta nella…
Stiamo per raggiungere, con inequabili comma d'equazioni insorgenti in algoritmi accordanti, ma solo un po' più veloci di Achille rispetto alla tartaruga, e senza l'ausilio di un ponte/arco (tunnel/wormhole)…
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
"Come ca..o è potuto accadere?" Si chiede, senza inutili mezzi termini, la voce narrante dello stesso Moore nel momento cruciale e più significativo della sua ultima sarcastica fatica che vede, per ironia della sorte, creare quasi un connubio ribaltato tra quel tremendo 11/9 del 2001 - giorno dell'attacco alle Torri…
E vai con la nuova opera del nostro mangia hamburger; il casinaro Michael Moore, che dopo aver subito una batosta come tutti i sostenitori Democratici nel 2016 ad opera di Donald Trump, decide di farci sopra un documentario per distruggerne la figura e sin dal titolo Fahrenheit 11/9, il regista cerca chiaramente un aggancio con la sua opera più famosa, remunerativa e premiata da un…
Premio del pubblico BNL 2018 alla 13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA Miglior film della sezione collaterale ALICE NELLA CITTA' 2018 Ci sono state, anche se… segue
La tredicesima edizione della Festa del cinema di Roma si è conclusa nella giornata di sabato 27 ottobre, assegnando - tra lo stupore generale - il… segue
La storia si ripete. E’ questa la prima chiave di lettura dell’ultima opera di Michael Moore. L’irriverente regista americano che scompone la politica elettorale di Trump, scoprendo ogni arcano.
Laddove tutto sembra collegato, ogni evento non è mai fine a se stesso; lo notiamo già dal titolo di apertura, dove l’assonanza tra la data dell’11/09…
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Commenti (5) vedi tutti
Tanto se la suonano e se la cantano a loro piacimento, l'hanno capito anche i bambinelli dell'asilo nido come funziona il giochetto!
commento di Virgo924Da i tempi di Lincoln l'America ha assassinato i suoi uomini migliori. L'Establischment democrarica preferi perdere le elezioni pur di non far eleggere un presidente democratico antisistema. Sanders non è stato ucciso fisicamente, ma politicamente, impedendogli di vincere contro Trump. Questa è l'America, questo è il potere.
commento di SuperFioreCome cazzo è accaduto tutto ciò?
leggi la recensione completa di Utente rimosso (VictorAoki)Ma va a cagare, va!
commento di paoscaI film di Moore andrebbero visti tutti.
leggi la recensione completa di tobanis