Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Uno dei migliori film americani prodotti negli anni'70: un capolavoro elegante e raffinato,cupo e agghiacciante, originale e imprevedibile che merita più di una visione.
Straordinaria, intensa, insolita opera prima di Terrence Malick ( studioso, giornalista, docente di filosofia oltre che regista), artista controverso e anticonvenzionale che in seguito al successo dei suoi primi due film (questo "La rabbia giovane" e "I giorni del cielo" ) é scomparso nel nulla per ben vent'anni, tornando dietro la macchina da presa solamente nel 1999 con "La sottile linea rossa". É un comportamento difficile da conprendere, tanto é anomalo e stravagante. Come si spiega? Mancanza di idee? Può darsi... Paura di non riuscire a ripetere gli esiti positivi delle opere precedenti? Forse. Sono varie le teorie sullo stile di vita da lui adottato nei due decenni passati lontani dal grande schermo( c'è addirittura chi giura di averlo visto in Texas a praticare birdwatching, o chi ipotizza che abbia condotto una vita da recluso in una località sperduta di cui non si conosce neppure il nome...). E non solo tutto ad un tratto é sparito dalla circolazione (destando stupore e scalpore nella gente che, innamorata dei suoi lavori, ne voleva ancora: voleva più film di T. Malick!) ,ma non ha neanche mai rilasciato interviste durante gli anni in cui é rimasto attivo in ambito cinematografico: nessuno (tranne chi ci é stato a stretto contatto per questioni lavorative) lo ha mai visto! Queste caratteristiche non hanno fatto che incrementare l'interesse della massa per la sua personalità (misteriosa, ricca di fascino), fattore che lo ha elevato ( in modo alquanto eccessivo) a livello di mito, di icona, facendogli guadagnare un posto autorevole e di rilievo tra i cineasti della sua generazione (nonostante in quarant'anni di carriera abbia realizzato solo poche opere)! Sopravvalutato? Non lo escludo. Resta comunque il fatto che con " La rabbia giovane" ( la sua pellicola che "forse" ha lasciato maggiormente il segno) è riuscito a realizzare uno dei migliori film degli anni' 70.
Tutto comincia da un fatto di cronaca realmente accaduto: nel 1958 un ragazzo di 19 anni chiamato Charles Starkweather, stanco della routine e dell'eccessiva normalità che rappresentavano le basi della sua vita, si era trovato a uccidere undici persone ( tra cui i genitori della sua ragazza quattordicenne, che lo ha poi seguito affiancandolo in tutti gli omicidi), per poi essere catturato dalla polizia e condannato alla pena capitale. Era inevitabile che il cinema si interessasse a questa folle storia di amore e violenza ingiustificata, incontrollabile: gli ingredienti per realizzare una buona sceneggiatura c'erano tutti, e Malick fu il primo ad accorgersene.Sissy Spacek (all'epoca misconosciuta ) é stata la prima componente del cast ad ottenere la parte: nonostante i suoi 24 anni era perfettamente credibile come ragazza di 15, e con la sua aria ingenua, innocente ed il suo viso lentigginoso, parve ideale per il ruolo di Holly, adolescente che, nonstante il coinvolgimento in un vortice inesorabile di morte, rimane legata ad una visione infantile e bambinesca del mondo che la circonda e in cui vive (lo dimostra la banalità melensa con cui scrive il suo diario, in netto contrasto con la brutalità degli avvenimenti raccontati), probabilmente non rendendosi neanche conto della gravità delle azioni compiute dal suo compagno. Al contrario di Holly, non fu così facile trovare un interprete idoneo per il personaggio di Kit, giovane sbruffoncello alla ricerca di celebrità e gloria: Malick convocò diversi attori, sottoponendoli a vari provini e facendo loro recitare intere sequenze. Ma nessuno arrivava a convincerlo più di tanto: le scene non riuscivano a prendere vita, a raggiungere lo spessore e la vitalità voluti dal regista. C'era sempre quel piccolo particolare, quel dettaglio che lo spingeva a non scritturare nessuno degli elementi esaminati. Finché non arrivò Martin Sheen. Sheen era rimasto estasiato dalla lettura del copione ed era molto interessato alla parte, ma c'era un problema: era decisamente troppo grande per il ruolo(nel 1973 aveva già 31 anni, mentre Kit doveva essere poco più che un ragazzo). Malick era perciò molto restio a coinvolgerlo nel progetto,ma ( più per pietà e gentilezza che per altro) decise ugualmente di concedergli un' occasione, facendogli recitare alcune battute assieme alla Spaceck. Ripeto: era un puro atto di caritatevole benevolenza, il regista era già pronto a prendere da parte l'attore per pronunciare le fatidiche parole che a tutti noi é capitato di far uscire dalle labbra per mandare via una persona in modo garbato ed educato, del tipo:" Sei stato molto bravo,mi hai convinto molto, ma sai com'è: non posso prenderti...devo puntare su uno con qualche anno di meno, spero non ti dispiaccia..." E invece successe un miracolo del tutto inaspettato( e insperato), uno di quei miracoli a cui capita di assistere una sola volta nella vita: Sheen entrò tranquillo,pacato e...lasciò tutti a bocca aperta! Da quel momento Malick si rese conto che solo lui poteva interpretare il suo Kit: sembrava nato per impersonare quel ruolo! L'affiatamento recitativo tra Martin e la Spacek e l'amore dell'attore per il progetto erano tali da far dimenticare all'autore una volta per tutte la notevole differenza d'età tra Sheen e il criminale da impersonificare ( anche se va detto che Sheen dimostrava effettivamente meno di quanto in realtà avesse). Erano cosi' forti la gioia dell'interprete e la sua esaltazione per essere stato scelto( dopo le reticenze iniziali) come protagonista della Rabbia giovane che,nel suo percorso in macchina( effettuato all'alba, alle 5:00 di mattina ad essere precisi! ) per raggiungere il luogo delle riprese, complice la musica di Bob Dylan trasmessa dalla radio, scoppiò in un pianto liberatorio,irrefrenabile,
Story" diretto da Arthur Penn).
E se risulta impossibile( o quasi) vedere il regista in carne ed ossa( tramite qualche intervista o fotografia), qui c'è l'occasione di farlo: Malick appare in ben due sequenze. Se in una compare solo per pochi secondi, nell'altra imbastisce un dialogo con Sheen lungo qualche minuto(è l'individuo che suona al campanello della casa dell'uomo ricco).La scena doveva essere rigirata con un altro interprete( si era in realtà trattato di un disguido: l'attore interpellato per la parte non si
era presentato),ma Martin si oppose fermamente( creando qualche piccola tensione):era così contento,si era talmente divertito a recitare quel piccolo frammento con il suo regista che non l'avrebbe mai interpretato con nessun altro. Ed è grazie a lui che oggi molti suoi fan possono godersi questa piccola chicca(molto gustosa per gli appassionati del cineasta americano). Tra le altre curiosità é interessante sapere come,durante la lavorazione del film,sia nata la storia d'amore tra Sissy Spacek e lo scenografo Jack Fisk,storia d'amore che dura tutt'oggi: i due si trovarono a stretto contatto per la costruzione dettagliata del personaggio di Holly,e questo fattore contribuì in maniera decisiva alla loro unione. Perchè il potere del Cinema consiste anche in questo, nella capacità di saper creare grandi amori,relazioni importanti,emozioni,
Voto:9/10
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