Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Un'opera imperdibile....nel percorso del regista uno dei suoi lavori migliori.
La rabbia giovane (1973): Martin Sheen
La rabbia giovane (1973): locandina
Dopo aver ucciso il padre della sua ragazza,un giovane dalla difficile personalita' (Sheen) fugge con lei attraverso L'America ,lasciandosi dietro una scia di morti.Primo film di Malick,anche sceneggiatore,la vicenda si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto e Sheen deve a questa pellicola la sua consacrazione,per quanto si atteggi a James Dean.L'uso della voce off di Holly (Spacek) che racconta la storia leggendo passi del suo diario ,tende ad avvolgere gli eventi di un alone favolistico il tutto permeato da una visione della provincia americana sonnolenta, che rifiuterebbe la violenza,mischiando ironia e surrealismo sottotono con assoluta mancanza di retorica.Uno dei capolavori piu' preziosi del cinema americano ed e' un peccato che il grande regista non abbia piu' trovato in seguito questa purezza.I.m.p.e.r.d.i.b.i.l.e.....voto 9 e mezzo.
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....i vostri commenti sono sempre utilissimi.....non so voi,ma per me questo film era alla terza visione (negli anni)....non e' facile trovare sempre film "rari e introvabili".....su questo e' bravo rocky (lo ammetto)...
L'ho visto tanto tempo fa ed è un Malick già con la voce off, ma senza arrivare alle esasperanti lunghezze con tonnellate di filosofia che le immagini preziose non sempre pareggiano il conto.Concordo.
hai ragione...i suoi ultimi lavori dovrebbe spiegarmeli il regista stesso....con parole semplici...ciao
Un debutto davvero col botto! Malick, grazie a uno stile scarno ed elegante (ma al tempo stesso anche maestosamente cupo e imprevedibile), riesce infatti a dare forma e senso alla terribile storia di una ragazza apparentemente normale, che si unisce a uno psicopatico asociale solo perchè non ha niente di meglio da fare. Con la sua scrittura neutra e sintetica totalmente priva di retorica (il che ne fa uno dei film più insoliti e preziosi del cinema americano degli anni '70), riesce così a prendere le giuste distanze dal violento psicodramma che sta rappresentando e per farlo, ha la grande intuizione di utilizzare la voce fuori campo della sua protagonista per una stropicciata, zoppicante lettura di ampi brani del mieloso e banale diario di Holly e rendere così ancor più drammatico e assurdo il viaggio nichilista della coppia dentro a una provincia americana descritta. come un paradiso agognato non privo di contrasti disturbanti (gli splendidi paesaggi e l'edilizia degradata che li deturpa). Anche i dettagli iconografici sono notevoli. Uno per tutti? Quelli del momento in cui i due fuggitivi ballano spensierati illuminati dai fari dell'auto al suono della suadente voce di Nat King Cole. La rabbia giovane insomma colpisce ancora oggi per il fatalismo con cui viene descritta questa storia che sembra presagire (con forte anticipo sui tempi) la perdita dell'innocenza e la smania di celebrità "ad ogni costo" della nostra epoca.
....e la ragazza che puo' sembrare immatura e succube alla fine capisce che superato ogni limite alla decenza umana abbandona in modo definitivo il compagno...ecco questo e' stato un gesto che ha dato una svolta al film....credo....grazie come sempre Valerio.
Esattamente! Ottimo contributo.
Ecco un altro bel l'esempio di una recensione "contenuta" (9 righe) ma tutt'altro che vuota! E che meritava, come è stato, di essere arricchita da preziosi commenti. Complimenti! Naturalmente, quando capiterà, vedrò il film che sicuramente merita... Ciao. Franco
grazie Franco....non perderlo
Vado fuori tema! Volevo replicare al tuo gentile commento alla mia ultima recensione ma non mi è consentito e non capisco perchè (mi si segnala: "non hai i necessari permessi per commentare!".
Ti ringrazio qui e ti segnalo che quel film in questi giorni è passato più volte in TV dunque forse lo becchi... Per il mio impedimento, non so che fare e non vorrei disturbare lo staff di filmtv. Boh!... Ciao Franco
Ottima rece sintetica, ma ricca di informazioni. Questo film è bellissimo, ma per me il suo film più bello rimane “I giorni del cielo” del 1978.
....si pure quello....ci mancherebbe....grazie Claudio
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