Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Al suo primo film Terrence Malick aveva già uno stile riconoscibile ed evidente: i quesiti filosofici sulla natura dell'uomo, la voce off che comunica direttamente con lo spettatore, le riflessioni sulla violenza e la bellezza arcaica e maestosa della natura sono già tutti presenti in "Badlands". È un'opera prima potente, affascinante, che prende il meglio della lezione della New Hollywood (non si può non pensare a "Bonnie e Clyde" di Arthur Penn, realizzato pochi anni prima) ma rimane al 100% un film di Malick. La qualità nella composizione delle immagini è già molto alta, accompagnata da una colonna sonora di forte suggestione. La violenza di Kit è immotivata, incomprensibile e al di fuori di facili considerazioni sociologiche, tanto da rendere piuttosto superfluo il titolo italiano "La rabbia giovane". Tutta la prima ora di proiezione è compatta e ammaliante, mentre nella parte conclusiva ho avvertito un lieve cedimento (è stato notato da più parti che le scene di Kit in manette a contatto con poliziotti che lo trattano quasi come un eroe non sono il massimo della verosimiglianza). Da mettere all'attivo la presenza carismatica e vitale di Martin Sheen e Sissi Spacek, che faranno entrambi molta strada; in un piccolo ruolo figura lo stesso regista, personaggio notoriamente schivo e misterioso che non concede mai interviste ai giornalisti.
Voto 9/10
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