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La rabbia giovane

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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La recensione su La rabbia giovane

di mm40
6 stelle

La rabbia giovane, l'esordio come regista, sceneggiatore e produttore del trentenne Terrence Malick, è un film a tesi; una tesi molto drastica e chirurgicamente espressa lungo i novanta minuti della pellicola, che incolpa i 'nostri tempi', lo stato delle cose nella contemporaneità, di avvilire, abbrutire e privare della propria coscienza gli esseri umani. Se l'azione si svolge tutta addosso a Kit (Martin Sheen, reso celebre da numerose serie televisive), assassino quasi controvoglia, crudele e disumano senza rendersene conto, posseduto da una violenza figlia di una macroscopica apatia, certo non si può dire molto di positivo neppure sulla sua 'spalla' Holly (la giovanissima Sissy Spacek, qui alla sua prima parte rilevante sul grande schermo), ragazzina completamente priva di personalità, capace di farsi comandare dal padre burbero, trascinare da un fidanzato criminale e infine sposare dal figlio dell'avvocato che la difende in tribunale. I due personaggi al centro della storia di La rabbia giovane, insomma, sono il frutto di un malessere radicato nei nostri giorni, intrisi di una mitologia della violenza e del successo ad ogni costo, tanto che verso il finale in un dialogo viene esplicitamente richiamato il prototipo di 'eroe moderno' cui si rifà palesemente Kit/Sheen: James Dean. E come l'attore de Il gigante, anche il protagonista di questo film muore giovane e 'lasciando un cadavere di bell'aspetto', dando vita a una consacrazione del personaggio che sfiora l'idolatria addirittura quando ancora il ragazzo è in vita (in carcere viene guardato con rispetto da tutti, i poliziotti che lo scortano si chiedono come faccia ad avere una simile faccia tosta, persino Holly si preoccupa per lui nonostante le loro strade siano ormai irrimediabilmente divise). L'espediente della narrazione in prima persona da parte di Holly aiuta lo spettatore ad avvicinarsi psicologicamente a due personaggi non facili, perchè emotivamente distaccati da tutto, dalla realtà come dalle loro stesse esistenze, che mettono in gioco con incredibile leggerezza; sembra di intravedere già l'atto di accusa ai media (in particolare alla tv) che Oliver Stone metterà in scena venti anni dopo con Natural born killers. Curiosa - e riuscita - colonna sonora che riesce ad assortire (fra gli altri) Erik Satie, Nat King Cole e James Taylor. Premiato come miglior film a San Sebastian. 6,5/10.

Sulla trama

In un paesino del Texas i giovani Kit e Holly si amano, ma il padre di lei è contrario all'unione fra i due. Un giorno Kit sfida l'uomo minacciandolo con una pistola: quasi senza rendersene conto lo uccide. Comincia una fuga disperata per i due ragazzi, costretti a uccidere chiunque incontrino per non lasciare testimoni del loro passaggio. La polizia intanto segue le loro tracce.

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