Regia di Terrence Malick vedi scheda film
La caratteristica più importante del cinema di Malick è l'incapacità di fare film banali, direi anzi che è uno dei rari, forse l'unico regista americano strutturalmente incapace di fare film commerciali. Tutto si può dire delle (poche) opere del regista, ma non che faccia film alla moda. Gioca sui contrasti come un regista d'avanguardia, mischia il cinema degli anni cinquanta con la musica postmoderna. Il nichilismo del protagonista non può che acuirsi in queste lande provinciali, rurali, in un ambiente facilmente ostile, dove per far parlare di sè bisogna diventare protagonista della cronaca nera. Un film che strizza l'occhio alla gioventù bruciata e a un certo cinema di genere estremo (Aldrich, Ray), senza dimenticare la lentezza del nostro nel girare e nello sfruttare la larghezza dell'inquadratura, nell'esplorare quasi tutte le possibilità paesaggistiche americane.Costruisce insomma un opera, passatemi il paragone musicale, post-punk, dove convivono il no future del punk con la musica d'avanguardia di un Satie.
spiazzante
cerchiamo di dimenticare il montaggio e il doppiaggio italiani, che sono come minimo da crimine contro il cinema, e lasciamo perdere la insulsa traduzione del titolo.
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