Amir è un ragazzo iraniano che ha perso la casa durante la guerra con l'Iraq. Amir passa le sue giornate arrangiandosi con lavoretti precari per sbarcare il lunario alla meno peggio. A un certo punto capisce però che per realizzare i propri sogni è meglio studiare. A scuola entra presto in conflitto con i compagni, ma una gara piuttosto singolare rimette le cose a posto.
Note
Meno celebre del connazionale Kiarostami, ma non meno bravo, Naderi si serve, come spesso accade nel cinema iraniano, dello sguardo puro dell'infanzia per darci una lettura concreta, tragica ma non pessimistica, della vita e delle sue durezze.
Amir (Abbas Nazeri) è un ragazzo iraniano a cui la guerra contro l'Iraq ha tolto praticamente tutto, una famiglia da cui ricevere affetto e una casa in cui poter stare. Orfano e analfabeta, vive nel relitto di un battello nel porto di Abadan, una città portuale situata al sud del paese. Fa lavoretti di ogni tipo pur di racimolare qualche soldo, soprattutto, insieme ad altri… leggi tutto
Amir (Abbas Nazeri) è un ragazzo iraniano a cui la guerra contro l'Iraq ha tolto praticamente tutto, una famiglia da cui ricevere affetto e una casa in cui poter stare. Orfano e analfabeta, vive nel relitto di un battello nel porto di Abadan, una città portuale situata al sud del paese. Fa lavoretti di ogni tipo pur di racimolare qualche soldo, soprattutto, insieme ad altri…
Il Corridore è un film che stordisce.
Un oggetto anomalo, nonché, ancora oggi, un film alieno.
Un lavoro inimitato ed unico. Una scheggia impazzita tra i percorsi autoriali e gli sguardi registici dell'intera storia del Cinema. In sostanza, tutt'ora, una pellicola indefinibile.
Il Corridore è un film che lascia lo spettatore disorientato,…
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
ESISTO ANCH'IOOOOOOOO...
I bambini di strada sopravvivono raccogliendo bottiglie, vendendo acqua ai passanti, facendo gli sciuscià. Il film ne racconta le amicizie, la solitudine, le frustrazioni, i sogni, in una società povera, difficile ma non ostile. Il fantasma di De Sica è nell'aria anche grazie ai molti rimandi alla cultura italiana (le riviste, le locandine dei…
Un buon film, anche se Naderi ha fatto di meglio. Qui espone il suo documentarismo visionario, di poche parole, ma di immagini evocative. Gli elementi sono gli stessi che avrebbe poi riproposto in "Acqua, Vento, Sabbia", a cui aggiunge per l'occasione il fuoco, protagonista (ossimoricamente assieme al ghiaccio) dell'epica e bellissima sequenza conclusiva. Naderi è molto ispirato, anche se…
I bambini ci guardano ancora, perfino da lontano. Le terre iraniane sono vivai inesauribili di giovani sperduti da cui Kiarostami e successori hanno preso in prestito l’innocenza infantile, reclutandoli per delle vere e proprie missioni di pace combattute sugli schermi di mezzo mondo. Naderi è dotato di una tecnica eccellente, potrebbe dirigere qualunque cosa, invece preferisce…
Il protagonista Amiro, un ragazzino forse decenne, ha lo stesso nome del regista e ne è l’immagine, forse idealizzata. L’ambiente, in Iran sulle rivedel golfo persico, è molto povero ma onesto; Amiro sogna di partire, con una nave o un aereo o un treno, e raccoglie immagini dalle riviste straniere (in edicola si vede esposto Oggi e poi l’Espresso). Vive dapprima…
La sponda come simbolo della vita al margine della società, come limite che si affaccia su mete grandi e irraggiungibili, e, infine, come estremità del globo, lambita da presenze estranee e passeggere e dagli echi di terre lontane, sulla quale si spiaggiano le macerie e i rifiuti di remote esistenze. La riva del mare è come una vetrina sul misterioso resto del mondo per chi si deve…
8,5 La storia del piccolo protagonista risulta essere straordinariamente coinvolgente, infatti non si può quasi fare a meno di immedesimarsi in lui, di voler correre e raggiungere quel treno (che simboleggia la speranza) disentire il ghiaccio che si scioglie nelle suemani mentre un enorme incendio divora i suoi sogni! Questo per me è stao vedere "Il corridore".
Perenni echi di silenzio identificano pellicole che riescono a comunicare dietro l'intenso sorriso, l'intensa lacrima di un bambino...un bimbo spogliato di tutto, ma non della sua tenera età...
Occhi che cercano…
Sono i veri martiri dell'omologazione culturale, le vittime sull'altare di Hollywood, il "mea culpa" di tutti gli italiani che lavorano nel cinema e che amano il cinema, perle che il solo Enrico Ghezzi ha saputo…
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Commenti (1) vedi tutti
Gran bel film! Senza il bravissimo giovane attore protagonista il film non sarebbe stato lo stesso!
commento di marco bi