Regia di Walter Veltroni vedi scheda film
Parafrasando il titolo del film, si potrebbe dire che c'è ancora tempo perchè Veltroni diriga un film che si affranchi da un certo macchiettismo e da assist fin troppo scontati alla sua cinefilia (non a caso il piccolo protagonista, ragazzino serio e incompreso, guarda "I quattrocento colpi" di Truffault invece di giocare come tutti i suoi coetanei). Tuttavia qualche spunto interessante non manca, a partire dal difficile rapporto tra due fratelli che non si erano mai conosciuti e che hanno trent'anni di differenza. In questo aiuta avere un attore come Fresi che, pur rimanendo un "Battiston ilare", qui si dimostra valido nel non facile ruolo di un uomo che gioca a rimanere bambino ma deve giocoforza prendere delle decisioni da adulto. Tutto il resto è fin troppo telefonato e prevedibile, lasciando un pò di amaro in bocca per un film si' gradevole ma certo non memorabile. Particina, nel ruolo di sè stesso, per il mitico Jean Pierre Leaud di cui il piccolo protagonista, manco a farlo apposta, è un grande estimatore.
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