Regia di Harold Ramis vedi scheda film
L’ex pompiere Jack Moniker (Robin Williams) vuole cambiare vita e, in seguito ad un infortunio sul posto di lavoro, si sposta nell’idilliaca isola caraibica di San Nicola, in cui fa conoscenza con il governatore britannico Anthony Croyden Hayes (Peter O'Toole) e il cantante Ernest Reed (Jimmy Cliff). Quest'ultimo è afflitto da problemi finanziari e assieme a Jack organizza e promuove un seducente villaggio turistico... Moniker prepara una brochure che attira parecchi clienti; alcuni a caccia del gentil sesso, altri semplicemente inclini ad abbandonare i trambusti della città, o a rendere più serena una labile situazione matrimoniale. In agguato vi sono i perfidi capitalisti, intenti a trasformare quella terra in una proficua area di business, facendo leva sul supporto del primo ministro Solomon Gundy (Adolph Caesar), pronto a scatenare una guerra civile: seppur “Club Paradise” abbia un cast notevole, non risulta sorretto da una sceneggiatura abbastanza solida. Il collage di sketch proposti concede dei salaci attimi di divertimento (d’altronde è impossibile non ridere dinanzi alle peripezie di Rick Moranis ed Eugene Levy alla ricerca di marijuana e fanciulle da rimorchiare nelle maniere meno convenienti), i quali si riducono però in siparietti trash sminuzzati e poco omogenei. Gli interpreti incarnano degli stereotipi che introducono un promettente potenziale comico, il quale evapora in fretta… Gli aspetti migliori di questa commedia rimangono di conseguenza le esibizioni reggae di Jimmy Cliff e gli allettanti paesaggi da cartolina; si respira certamente l’aria di una località da sogno, ma lo charme della pellicola sta tutto lì. Questo lascia l’amaro in bocca poiché Ramis riesce comunque a mantenere un ritmo sostenuto e il finale, nella sua tonitruante, magmatica coralità, ha una chiusa ben costruita. Peccato.
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