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Il gigante di New York

Regia di Jacques Tourneur vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il gigante di New York

di Baliverna
6 stelle

CONTIENE ANTICIPAZIONI - Tourneur è fuori dal suo terreno preferito (il male nascosto e latente), ma comunque se la cava. Gira un discreto film, che comincia frivolo e spensierato per diventare via via sempre più serio. Da una parte abbiamo il dramma umano di un campione di baseball che scopre di essere malato di cuore, e dall'altra il complesso rapporto che ha con la moglie. Anzi, secondo me è su questa seconda area tematica e sul personaggio di lei che il film va più a fondo ed è più interessante. La moglie del campione è una di quelle donne che si mettono esclusivamente, infatti, con un uomo che eccella in qualcosa, che sia di grande successo e una celebrità mondana. E' un'esigenza così radicata in lei, che un uomo non di successo lo disprezza, e persino smette di amare il suo se ad un certo punto deve scendere dal podio della vita. E' inoltre inquieta, e desidera affermarsi a livello personale in qualcosa, anche se non è dotata di talento; per sgomitare sulla strada del successo non esita a "fare la carina" con uomini influenti che le possono dare una spintarella. Per riconquistare l'amore di una donna così, il protagonista è disposto veramente a tutto, decisamente a troppo e in modo sbagliato. Infatti questa non è la via per ottenere un amore sincero, e potrebbe solo dilazionare i problemi che ha con la moglie. In tal modo il sentimento continuerebbe ad essere una specie di droga per una donna assetata di mondanità. Mi è piaciuta molto l'energica lavata di testa che lei infine si prende, e che le fa capire che il successo non è tutto, o forse non è niente. E' anche interessante che il giocatore vinca la partita della vita con un sano atto di umiltà e di realismo, e non con l'inseguire una vittoria impossibile.
Un altro personaggio ben definito e interessante è l'amica (Lucille Ball) perdutamente e inutilmente innamorata del campione. Che malinconia e che rassegnazione, assieme all'incapacità di rinunciare al sentimento.
Il film in complesso si guarda volentieri, anche se non riesce - se non nel finale - a raggiungere una vera intensità e una reale carica drammatica. E' comunque interessante per come fa vedere una certa dinamica di coppia che non è così raro trovare in giro. Dialoghi sapidi e arguti, bravi Mature e la Ball.

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