Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Piú che biografico, il film sembra essere una escursione nei sentimenti e paure di un personaggio carismatico e di successo che si accinge ad affrontare la propria inevitabile caduta, abbandonato da tutti i "loro", pubblici e privati, ansiosi seguaci di potere e piacere.
Sorrentino sembra voler catturare gli aspetti più umani e positivi di Berlusconi, la sua generosità, l' empatia, l' impulso a vivere quasi furioso, la sua essenza umoristica, mentre allo stesso tempo ce lo serve allo spiedo, perchè le cose migliori di "lui" sono drammaticamente anche le peggiori.
Un mostro che ci sorride in faccia, come tanti altri che vanno di gran moda al giorno d'oggi.
"Lui è qui"? Si. "Ma.. proprio lui"? Si. C'è qualcosa di intrinsecamente affascinante nel guardare il potere, anche se i suoi ingredienti principali sono corruzione e menzogne. E noi? Chi siamo noi? E soprattutto dove ci collochiamo, quando sbirciamo nell'abisso più sontuoso che abbiamo mai visto in un film.
Possiamo porci al di sopra delle cose? Per poi giudicare, condannare? O forse ci sentiamo dentro anche noi, in qualche modo in preda a un imbarazzante senso di complicità? Mentre si svolge, la satira di Sorrentino si rivela più a nostre spese, che a quelle di "lui", perchè descrive la logica del potere presentandocela nel modo più percettivo.
Questo film può farti sentire sporco e non vedere l'ora di rivederlo.
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