Regia di Ciaran Foy vedi scheda film
Un insolito horror, con mix di certo effetto tra The boy, Rosemary's baby e The others, frutto di una sceneggiatura Paramount rimasta in stand-by per oltre tre anni fino all'acquisizione dei diritti da parte di Netflix.
Costretto da tempo ad indossare una speciale tuta di protezione a causa di un sistema immunitario deficitario, il piccolo Eli (Charlie Shotwell) viene sottoposto ad una speciale terapia genica virale dalla dottoressa Horn (Lili Taylor). Il processo di cura, attuato in una struttura dedicata, che ha l'aspetto di una casa, prevede tre diversi fasi di trattamento. Durante la degenza, Eli è accompagnato dai genitori ma, sin dal primo giorno di ricovero, il bambino sperimenta visioni spettrali. Quella casa sembra ospitare entità ultraterrene e, mano a mano che la terapia procede, le apparizioni, soprattutto di notte, si fanno più insistenti.
Eli è il risultato finale di una sceneggiatura destinata alla Paramount, sospesa nel limbo di quelle mai convertite in film (era nella black list del 2015). Dopo l'acquisizione dei diritti da parte di Netflix, sul finire del 2018, il film si concretizza in una produzione dal discreto budget, diretta da Ciarán Foy, regista noto in particolare per avere girato Sinister 2 e un episodio della serie televisiva The haunting of Hill House (2018). Mentre agli autori dello script (Ian Goldberg e Richard Naing) sono gli stessi già all'opera sul testo di Autopsy of Jane Doe (2016). Questo, per dire che ci troviamo di fronte ad un titolo che ha certa sostanza. E lo dimostra sia la scelta di un valido cast, sia la cura con la quale sono stati realizzati gli impressionanti effetti speciali (con ombre antropomorfe che appaiono su specchi o superfici riflettenti, effetti di trascinamento del piccolo Eli e una incredibile tripla levitazione -a testa in giù- sul finale).
Un utente di imdb ha, giustamente, definito Eli come un incrocio tra The boy, Rosemary's baby e The others centrando in pieno il soggetto e il senso del prodotto. Che parte in maniera convenzionale e quasi noiosa per recuperare punti a metà percorso, quindi offrire due o tre inattesi risvolti (incredibile quello conclusivo, di stampo demoniaco). Gli autori, oltre a realizzare un titolo di buon intrattenimento, in alcuni passaggi sembrano volere fare riferimento a certe terapie di accanimento medico, senza mai spingersi in una più profonda critica al sistema sanitario (inteso come quello americano e occidentale in genere). Non sarà un titolo che resterà nella storia del cinema (men che meno di quello horror) ma nel complesso una visione la merita. È disponibile, doppiato in italiano, in streaming sulla piattaforma Netflix dal 18 ottobre 2019.
"La salute è uno stato provvisorio che non lascia presagire nulla di buono." (Jules Romains)
F.P. 25/10/2019 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 98'06")
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