Regia di Kevin Smith vedi scheda film
In realtà di generazionale c'è soltanto lo spirito di fondo, mentre i personaggi sono caratterizzati poco e in maniera drastica per dare un taglio comico più deciso, ma non si può biasimare la titolazione italiana: questo film è intriso dell'atmosfera degli anni '90, a partire dalla strepitosa colonna sonora che prende a piene mani dal meglio del rock alternativo (quando ancora esisteva). Il taglio comico estremizzato, grossolano, talvolta semplicemente demenziale fa coppia con il finale decerebrato e tristemente patetico (purtroppo! ma Hollywood e le sue nefandezze sono nelle corde di Smith) ed è indubbiamente della partita anche il manicheismo sotto la cui luce si sviluppano personaggi e situazioni. E' un film scritto e girato con spirito fumettistico e non solo per i continui (ridondanti e perciò dopo un po' noiosissimi!) riferimenti al mondo dei fumetti. Nonostante tutto questo c'è una cosa che va assolutamente lodata: la straordinaria capacità di Smith di costruire le storie; come già in Clerks, nel corso del film si sviluppano un turbinio di situazioni che vanno ad incastrarsi continuamente, a sbattere, a sfociare l'una nell'altra ed a creare, in definitiva, una storia: cosa che manca a fin troppi altri lavori. Fra alti e bassi, con qualche battuta irresistibile, una partenza così così, un proseguimento ispirato e promettente ed il finale osceno che è meglio rimuovere.
La bizzarra giornata di due amici in un centro commerciale. Entrambi appena lasciati dalla ragazza, infantili, appassionati di fumetti; incontreranno altri amici, rivali in amore, ragazze, guardie... e uno spettacolo televisivo dal vivo grazie al quale riconquisteranno le amate.
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