Trama
A seguito di una decisione municipale, l'Envol, un rifugio per donne problematiche e senza fissa dimora, chiuderà. L'assistenza sociale ha solo tre mesi di tempo per reintegrare le donne di cui si prende cura a ogni costo, anche se ciò significa ricorrere anche a mezzi poco leciti.
Approfondimento
LE INVISIBILI: SENZATETTO E ASSISTENTI SOCIALI, UN RACCONTO DI DONNE
Diretto da Louis-Julien Petit e sceneggiato dallo stesso con la collaborazione di Marion Doussot e Claire Lajeunie, Le invisibili racconta di cosa accade quando, in seguito a una decisione municipale, l'Envol, un centro sociale che fornisce assistenza a donne senza fissa dimora, è destinato a chiusura nell'arco di breve tempo. Con soli tre mesi a disposizione per reintegrare nella società le donne di cui si prendono cura, le assistenti sociali devono fare tutto ciò che possono: violare le regole, raccontare mezze verità e persino dire menzogne diventano per loro necessari per fare del bene.
Con la direzione della fotografia di David Chambille, le scenografie di Arnaud Bouniort e le musiche di Laurent Perez Del Mar, Le invisibili trae spunto dal lavoro di Claire Lajeunie, che alle donne senza fissa dimora di Parigi ha dedicato sia un documentario per France 5 sia un libro dal titolo Sur la route des Invisibles - Femmes dans la rue. Vivido ritratto della situazione che vivono le senzatetto, le operatrici sociali e le volontarie che di loro si occupano, Le invisibili viene così raccontato dal regista: "Nell'agosto 2014, Claire Lajeunie mi ha dato il libro che aveva usato come spunto per il suo documentario. Il volume racconta dei suoi incontri con molte delle donne dell'SDF, un centro di aiuto per donne senza tetto, e del rapporto che, attraverso momenti sorprendenti o di riflessione, ha creato con loro. Il libro mi ha colpito particolarmente: era molto lontano dall'essere realistico, sociologico o pesante. Al contrario, mi sono trovato immerso in un'atmosfera da tragicommedia con protagoniste figure di donna molto complesse, commoventi e, spesso, divertenti, nonostante le drammatiche realtà in cui erano immerse. In due ore, ho finito di leggerlo e, preso dall'argomento, ho subito contattato la mia produttrice per l'acquisizione dei diritti: si prestava particolarmente a un lungometraggio di finzione con protagoniste donne piene di contraddizioni, tanto attraenti quanto esasperanti".
"Sapevo che - ha proseguito Petit - avrei dovuto immergermi nel loro universo per capirlo meglio e riuscire a raccontarlo con maggior precisione. Ho deciso allora di frequentare i vari centri sociali di tutta la Francia per entrare in contatto sia con le donne assistite sia con gli operatori sociali, di cui la maggior parte sono donne, che di loro si occupano. Ho familiarizzato con loro e ho ascoltato le vicende che avevano da raccontarmi. Per la nostra società sono invisibili, come lo sono le loro interazioni, i loro bisogni quotidiani e la durezza e la violenza che sono costrette a sopportare e fronteggiare. Da un punto di vista formale, ho deciso poi di far partire la mia storia da dove terminava il documentario di Claire: (la vera) Catherine trovava finalmente un alloggio. Il mio film inizia quando invece decide di abbandonare la sistemazione e far ritorno all'Envol. Non ne ho però voluto fare un racconto cupo. Ho scelto di seguire la linea tracciata dalle commedie sociali britanniche come Full Monty - Squattrinati organizzati o Pride, giocando con la luce, la speranza e l'umorismo, e rifuggendo la commiserazione o la compassione".
Il cast
#A dirigere Le invisibili è Louis-Julien Petit, regista francese. Nato nel 1983 a Salisbury, nel Regno Unito, Petit si è diplomato all'ESRA (la Scuola superiore di realizzazione audiovisiva) di Parigi nel 2004 e ha cominciato a lavorare come assistente di produzione per diversi lungometraggi francesi e… Vedi tutto
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Commenti (2) vedi tutti
Trama: disagio della disoccupazione, degli ex-carcerati, dei "clochard" e riguarda soltanto delle donne. Poteva essere un film "pesante", alla KEN LOACH, invece siamo vicini ad un umorismo "politicamente scorretto" alla "QUASI AMICI". Ci si diverte, si ride e si ride molto, c'e' il lieto fine per le protagoniste e per chi le aiuta. Serve altro?
commento di noventanoIl mondo visibile dei non visibili L'universo si divide in due. Quelli che danno e quelli che prendono. Quelli che aiutano e quelli che sono aiutati. Spesso i secondi nemmeno si accorgono dei primi.
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