Espandi menu
cerca
Die in One Day - Improvvisa o muori

Regia di Eros D'Antona vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 219
  • Recensioni 6723
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Die in One Day - Improvvisa o muori

di alan smithee
4 stelle

Un giovane uomo in procinto di trovarsi un lavoro stabile, cerca di avvicinare la figlia autistica che la ex moglie gli ha sottratto dall'affidamento, dopo averlo ridotto sul lastrico.

Nel frattempo, dopo l'ennesima litigata con la ex consorte, l'uomo conosce in un bar una bella modella dell'est, che gli propone di partecipare ad un gioco di scommesse che prevede una ricompensa assai interessante. Ma l'uomo non sa che lo show è un reality organizzato come una sorta di snuff, nel quale appare implicato altresì il sadico nuovo compagno della ex moglie.

Produzione italiana molto indipendente e dal budget assai risicato, Die in One day - Improvvisa o muori guarda con un certo orgoglio al mercato internazionale, nonostante la povertà dei mezzi imponga scelte che penalizzano pesantemente ogni tentativo, da parte della regia, di valorizzare la suspence e il ritmo dell'azione.

Terzo lungometraggio di Eros D'Antona dopo Insane e Haunted, l'horror in questione, che pare ispirarsi già dalla locandina alle atmosfere malsane ed amorali della piuttosto fortunata serie americana de "La notte del giudizio", tenta anche, con qualche inquadratura riuscita, la strada della ricerca di una costruzione scenica elaborata, ma viene presto sopraffatto da dialoghi banali e scontati, pronunciati da un cast di attori che appaiono improvvisati e tentennanti, mentre la mancanza di un adeguato apporto di impianto scenografico e di luci all'altezza di un film che punta necessariamente sulle atmosfere, banalizza e affievolisce ogni ricerca di soluzioni ad effetto.

L'ambizione ed il coraggio sono già molto, ed il filone italiano di giovani nuovi registi dediti al genere horror fa ben sperare in una tendenza che possa ambire a divenire un filone di culto; ma è anche pur vero che spesso, come in questo caso, non bastano questi impeti o queste buone intenzioni, per salvare una piccola produzione, travolta e vittima della sua stessa povertà di mezzi. 

 
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati