Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
A Hong Kong, il poliziotto Nishi ("Beat" Takeshi Kitano) rimane sconvolto da una serie di episodi che riguardano da vicino il suo privato: la moglie (Kayoto Kishimoto), ammalata di leucemia, ha i giorni contati; due colleghi rimangono uccisi da un killer ed un terzo finisce paralizzato dopo essere stato colpito alle spalle. A chiudere il cerchio c'è un altro amico braccato dalla yakuza, la mafia nipponica. Dopo essersi dimesso dalla polizia, Nishi decide di rapinare una banca per poi regalare alla moglie gli ultimi giorni di vita spensierata, senza mancare di avere un eccezionale riguardo per il suo amico paraplegico. Così, sulle nevi delle montagne, viene pedinato dalla polizia dopo avere massacrato quattro uomini della yakuza. Davanti ad un destino segnato, Nishi ne anticipa la fine, per sé e sua moglie.
Definito da Tullio Kezich "un miscuglio tra Tarantino e Antonioni", Hana-Bi, vincitore del Leone d'oro a Venezia, ha il respiro di un film poetico, che si lascia apprezzare per le sue atmosfere rarefatte, con scoppi improvvisi di una violenza immane. Eppure, a dispetto della stravaganza del montaggio - curato dalla stesso regista - che ne rende meno lineare la trama, il film, impreziosito dalle bellissime musiche di Joe Hisaishi, possiede un suo indiscutibile fascino.
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