Regia di Mahmut Fazil Coskun vedi scheda film
VENEZIA 75 - ORIZZONTI - PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
Ci sarebbe davvero ben poco da ridere, ma le circostanze tragicomiche del destino, hanno reso uno dei moti tentativi di colpo di stato organizzato in Turchia, come una sorta di farsa dai toni e tratti della comicità più nera e sofisticata: non fosse che i dettagli risultassero tutti incredibilmente neri.
The announcement racconta il goffo tentativo di colpo di stato perpetrato, più nelle intenzioni che nei risultati, da parte di un manipolo di militari, desiderosi di rovesciare il governo centrale di Ankara.
Un tentativo studiato nei minimi particolari, attuato nel suo lento, interminabile svolgersi di azioni comicamente intralciate da una serie di inconvenienti devastanti che finiscono per rendere tecnicamente impossibile un'azione predisposta - almeno sulla carta - con una certa cura e realismo programmatico.
E il film, diretto con mano felice dal regista Mahmut Fazil Coskun, alla sua opera seconda, cattura e connota il racconto della giusta impronta di comicità ironica e nera, che non tralascia né censura la violenza di un'azione predisposta con le reali e serie intenzioni di ribaltamento del sistema precostituito, ma che in seguito finisce per essere affossata dalla problematicità pratica dello svolgersi di singole azioni che ne impediscono in qualche modo il programmato svolgimento.
Ne scaturisce una commedia dai risvolti nerissimi, ma pure comicissimi: il tassista ossessionato dalla pulizia e dalla meticolosità del proprio agire, che guida i rivoltosi in incognita in un viaggio senza fine, costellato di inconvenienti più deliranti; il collaboratore panettiere che scorta i rivoltosi nei loro viaggi successivi senza rinunciare ad ultimare le sue consegne mattutine di pane fresco; la radio nazionale presa d'assedio oltre i termini di chiusura dei servizi, che impedisce ai rivoltosi di poterla utilizzare, e costringendoli a mettersi alla ricerca dell'operatore in grado di metterla in funzione.
Un delirio sviluppato secondo i canoni di una comicità nera sempre trattenuta, mai sguaiata, e proprio per questo più sottile, cinica ed efficace, che si fa forza degli sguardi inanimati e quasi senza espressione degli attoniti (forse proprio perché increduli) un pò inetti protsgonisti di una rivolta infiacchita dalle circostanze avverse, dalla sfiga, e per questo fallita ancora prima di nascere.
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