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The Announcement

Regia di Mahmut Fazil Coskun vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Announcement

di obyone
8 stelle

scena

The Announcement (2018): scena

 

Venezia 75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Istanbul. Maggio 1963. Un taxi, tre uomini. Due seduti davanti, uno seduto dietro. La telecamera fissa sull'abitacolo dell'auto segue le svolte del veicolo. Gli occhi vorrebbero fermarsi al centro della scena dove, invece, la pioggia battente appanna quel triangolo di parabrezza che nasconde l'ospite silenzioso nel sedile posteriore. Così alle pupille non resta che vagabondare con frenesia, ora a destra, ora a sinistra, riproducendo il movimento delle spazzole sul vetro, per seguire il dialogo tra il passeggero e l'autista che si trovano ai margini dell'inquadratura ma in primo piano. L'impronta del regista turco Mahmut Fazil Coskun si intuisce fina dalla prima scena girata in uno studio medico asettico e abbacinante dove Murat si sottopone ad una dettagliata visita medica per migrare in Germania e trova conferma nella successiva appena descritta, in automobile: telecamera statica, perfette simmetrie, geometrie triangolari, profondità di campo ridotta, sequenze interminabili, montaggio essenziale, voci ed azioni fuori campo. Lentezza, summa lentezza, necessaria per ammirare l'eleganza della composizione visiva che utilizza spazi chiusi e circoscritti, ambienti bui e fumosi. La formula matematica del teorema di Coskun viene applicata nelle successive sequenze apportando qua e là cambiamenti minimi, introducendo variabili, che pur mantenendo inalterata la perfezione stilistica e la bellezza caravaggesca dell'immagine, arricchiscono lo spettacolo visivo con precisione assoluta. Ma cosa fanno questi due uomini avvolti nei loro impermeabili per le strade oscure e piovose di Istanbul? Accostato ad un posto di blocco l'autista è destinato a capire le intenzioni dei due uomini e rimane vittima del proprio intuito. Noi, invece, dobbiamo aspettare che i misteriosi personaggi arrivino a casa di Kemal. Di Kemal, della sua intraprendenza, della sua famigliarità con gli affari, si intuisce tutto, nonostante Coskun lo riprenda rigorosamente di schiena in un primo piano sfocato. Di Reha e Sinasi, i due uomini del taxi facciamo fatica a cogliere scopi ed emozioni nonostante si dividano equamente gli lati opposti costringendo gli occhi ad un'altra partita a tennis dietro la linea che demarca i piani dell'inquadratura. Mentre aspettano il quarto uomo, il ritardatario Rifat, Kemal, che occupa lo spazio con la sua forma piramidale e granitica al centro dello schermo, intrattiene i due ospiti fino al successivo colpo di pistola. Da quello sparo inizia la missione dei i tre uomini che, una volta vestite le proprie uniformi color sabbia e reclutato l'autista di Kemal, un tale di nome Murat, iniziano una lenta avventura fatta di attese e di assurde peregrinazioni per Istanbul allo scopo di occupare la radio nazionale e annunciare l'avvenuto golpe ai danni del governo di Ankara. Le variabili impazzite causano una pioggia di imprevisti che spediscono i protagonisti a zonzo per la città alla ricerca del tecnico che faccia funzionare la strumentazione della radio di stato. Ma costui non si trova e per seguire gli indizi lasciati dietro di sè, come bricioline di pane, i militari si trovano a bussare alla porta del vicino di casa, ad aspettare la fine di un'operazione chirurgica, e a precettare l'operatore in una sala radiofonica privata ove l'azione si concentra dietro un vetro fonoassorbente mentre gli attori del teleromanzo recitano in primo piano ai fianchi di un tavolinetto. Per Coskun c'è sempre l'occasione per modificare il punto di vista ribaltando simmetrie e posizione di oggetti e soggetti che compongono la scena. In casa di Kemal come in ospedale sono due individui ad occupare lo schermo. Nell'ufficio della radio di stato la scena si condensa intorno ad un oggetto: una macchina da scrivere. Una lampada ed una voluta di fumo rapiscono lo sguardo verso il centro del tavolino dove converge la doppia triangolazione scenica del primo e del secondo piano nella sequenza ambientata nello studio di registrazione. In casa del vicino due personaggi si trovano di spalle seduti ai lati opposti del divano mentre il terzo orchestra il dibattito intorno ad una bottiglia di Martini al centro della schermata.

 

scena

The Announcement (2018): scena

 

Il regista turco, con uno sguardo ben proteso al recente tentativo di colpo di Stato ai danni di Erdogan, o se vogliamo alla purga del presidente turco a seguito del presunto golpe, ci racconta un'epoca lontana anni luce. Nel 1963 la Radio non aveva trasmissioni notturne, le comunicazioni erano lente, il telefono era lo strumento da cui ottenere informazioni strategiche e vitali. Oggi, un colpo di Stato vive la stessa mutazione fisica della politica e della propaganda, corre a velocità impensabili sui cavi della fibra e si espande a macchia d'olio attraverso post e cinguettii. La velocità con cui si sono consumate le vicende recenti stordisce rispetto alla lentezza del succedersi degli avvenimenti di una notte di 55 anni fa. Ma ci sono cose che non cambiano nonostante il passare degli anni. L'inadeguatezza organizzativa e strategica dei militari, decisamente più avvezzi a muovere le mani e a maneggiare armi che a preparare piani accurati, sembrerebbe una di queste. Coskun non lesina ironia nella rappresentazione delle forze armate citando un ridicolo scambio di inni nazionali in Korea, mentre il direttore della radio racconta ai rivoltosi l'esito dei precedenti (inutili) annunci di golpe. Ma senza spingere troppo oltre nella sua ironica accusatoria Coskun, che sembra far suo il pensiero di Tolstoj, ci ricorda che tutto è frutto del caso e che anche il più grande successo (o insuccesso) militare dipenda, in verità, da una miriade di possibilità, dal volere dei popoli (silenziosissimo e chiaro nei propri intenti quello di Istanbul) più che dalla sagacia e potenza dei singoli individui. Un monito per lo stesso Erdogan? Ma di questo i tre uomini non sono preoccupati e, mentre la radio annuncia quanto successo la notte, il piatto consumato con pesantezza e distrazione, rende bene lo stato dei tre uomini per nulla scalfiti dall'insuccesso del loro ordinario dovere, inutile e banale quanto il brodino che lentamente ingurgitano in attesa delle conseguenze. Le stesse patite da migliaia di persone due anni fa diremo noi? Arduo stabilirlo. Come arduo è stabilire quando sia meglio un colpo di stato od un governo eletto (almeno nella patria Turchia del regista). Coskun tace preferendo le immagini alle parole e utilizzando i suoi ritmi e stilemi registici per descrivere l'estraneità degli uomini al compiersi di eventi troppo grandi per la loro piccola mediocrità.

 

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The Announcement (2018): scena

 

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