Il regista argentino Gaston Solnicki si reca in Austria su invito dell Viennale, il festival cinematografico che il defunto amico Hans Hurch ha diretto per due decenni. Per commemorarlo, Solnicki ha selezionato un film di Ernst Lubitsch da proiettare, che a parer suo riflette al meglio la personalità di Hurch. Arrivato a Vienna, Solnicki si addentra nel maestoso paesaggio urbano, che gli permette di distrarsi dal triste motivo della sua visita. Per lui, la città diviene un'intima evocazione dell'amico e lo attira nel profondo con tutto il suo potere storico, il suo culto mortale e i suoi rituali onirici.
La morte del mio amico più fiammeggiante. Un motivo sufficiente per viaggiare dall’Argentina a Vienna, per visitare i luoghi che frequentava Hans Hurch, anima inquieta in un corpo abitudinario, attaccato in modo maniacale ai suoi riti, alle tazze col logo della sua caffetteria preferita, a quel completo scuro sempre uguale, indossato per anni fino a renderlo indecentemente logoro.… leggi tutto
La morte del mio amico più fiammeggiante. Un motivo sufficiente per viaggiare dall’Argentina a Vienna, per visitare i luoghi che frequentava Hans Hurch, anima inquieta in un corpo abitudinario, attaccato in modo maniacale ai suoi riti, alle tazze col logo della sua caffetteria preferita, a quel completo scuro sempre uguale, indossato per anni fino a renderlo indecentemente logoro.…
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Commenti (1) vedi tutti
L'amico Hans è morto. È il momento giusto per andarlo a cercare.
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