Regia di Richard Wenk vedi scheda film
Vampiri, orrori tradizionali, una buona dose di umorismo e il fascino perverso di Grace Jones. L'avventura "tutta in una notte" di tre amici tra i vampiri inurbati della periferia di New York.
Quando l'esordiente regista Richard Wenk decise di realizzare "Vamp", non pensava di entrare in competizione con il ritmo di Landis nè con il fascino irraggiungibile di Scorsese. Voleva semplicemente divertire, conservando comunque nella narrazione il riferimento al filone vampiresco del genere horror.
La scelta di Grace Jones per il ruolo di Katrina, vampira assatanata a capo di un gruppo di vampiri male in arnese, ma pur sempre vampiri, è stata determinante per il successo del film.
La Jones arrivava da due successi mondiali, "Conan il barbaro" e "007 bersaglio mobile", in ruoli di donna infida e malefica.
In più, aveva già al suo attivo otto album di successo relativi alla sua attività di cantante, oltre a numerose partecipazioni a videoclip e spot televisivi di grande successo.
Difficile da passare inosservata, per il suo sex-appeal conturbante ed esotico, essendo nata in Giamaica da padre nigeriano e madre scozzese, Grace accetta con entusiasmo la proposta di Wenk e si immerge con grande efficacia nel ruolo di Katrina, dalla quale anche lo spettatore vorrebbe farsi "vampirizzare", dopo il numero ammaliante in cui seduce e vampirizza A.J. (Robert Huscer), uno dei tre amici finiti per caso tra le grinfie (e i canini) della "gente delle tenebre".
La ricerca di una spogliarellista da portare al loro college per un rito di iniziazione, porta i tre amici in un locale notturno, l' After Dark Club, diretto da Vic (Sandy Baron), presentatore di vari numeri di streep-tease e sgranocchiatore di scarafaggi.
Dopo la iniziazione di A.J. da parte di Katrina, l'amico Keit (Chris Makepeace) si rende conto che il locale è un covo di vampiri che controllano il quartiere durante la notte, mentre di giorno si rifugiano nelle fogne e nelle cripte sotterranee.
Keit viene aiutato da Amaretto (Depee Pfeiffer) cameriera del locale, nella lotta contro i vampiri, ovviamente ricorrendo agli espedienti classici, i paletti di legno, il fuoco, la luce del sole.
Sarà una notte lunghissima, ma non del tutto drammatica, perchè Wenk riesce a incastonare nella narrazione la leggerezza di piccole gags tipiche della "student comedy", che attenuano la patetica presenza di lunghi e aggressivi canini, altrimenti inevitabili in un film di vampiri che si rispetti.
All'alba l'incubo termina, Keit e Amaretto ritornano in superfice, e A.J. non recuperabile diversamente, resta uno zombi "buono", intenzionato a trovare lavoro come guardiano in un cimitero.
"Vamp" è un un film gradevole, di buona fattura, anche perchè Richard Wenk, prima di passare alla regia cinematografica, aveva lavorato per un certo tempo a Broadway e aveva realizzato diversi cortometraggi, tra i quali "Dracula bites the big apple" (1979), che lo aveva in qualche modo coinvolto nell'oscuro mondo dei vampiri.
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