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Charlie Says

Regia di Mary Harron vedi scheda film

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La recensione su Charlie Says

di alan smithee
4 stelle

Sosie Bacon, Hannah Murray, Marianne Rendón

Charlie Says (2018): Sosie Bacon, Hannah Murray, Marianne Rendón

VENEZIA 75 - ORIZZONTI
Le ancelle del diavolo Charles Manson -  Charlie per tutte loro musexadoranti spersonalizzate dopo un sapiente lavaggio del cervello da parte del loro irresistibile guru - che una disposizione di legge salva dalla pena capitale destinandole all'ergastono, attirano l'attenzione su di loro da parte della rete carceraria Usa, per la necessità che questo provvedimento crea, di trovar loro un programma riabilitativo adeguato alla "fine pena mai" loro tramutata.
E l'indispensabilita' di un precettore che si prenda cura dei disagi mentali e del loro stato di esseri succubi di una mente che ha tolto loro ogni capacità di raziocinio e libero arbitrio.

Matt Smith

Charlie Says (2018): Matt Smith

Matt Smith, Marianne Rendón

Charlie Says (2018): Matt Smith, Marianne Rendón

Attraverso gli incontri tra la volenterosa precettrice e le tre giovani traviate dall'atteggiamento ammaliante del fantasmagorico e diabolico personaggio autore della tragicamente nota strage di Bel Air ove morì, tra gli altri, la bellissima consorte incinta di Polanski Sharon Tate, il film ci riporta indietro nei momenti salienti della vita nella comune messa in piedi dal fantomatico e carismatico santone tra le rovine di un set cinematografico abbandonato nella campagna.
Il film alterma episodi illustrativi in flash back della vita assogettata al guru fanatico e sempre più fuori controllo, e larieducazione delle tre adepte, innocenti di intenzione, ma colpevoli di fatto di delitti abominevoli.

Mary Harron

Charlie Says (2018): Mary Harron

Per la regia - invero un po' convenzionale - dell'esperta in materia di disagi (e climi orrorifici) Mary Harron (suo il non malvagio adattamento del celebre American Psycho di B.E. Ellis), Charlie says, dall'intercalare con cui le tre donne iniziavano ogni narrazione di episodi di vita col folle Manson), non convince perché appare indeciso sulla via da intraprendere, restando nel mezzo e dando vita ad un prodotto irrisolto che non è un biopic, ma nemmeno un racconto di ri-formazione di una propria vita e coscienza dopo aver incontrato l'inferno.
Tra gli interpreti spicca solo Matt Smith, carismatico e col giusto physique du rôle per incarnare piuttosto bene un personaggio inquietante come Charles Manson.

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