Regia di Ciro D'Emilio vedi scheda film
VENEZIA 75 - ORIZZONTI
Il senso di appartenenza ad una famiglia che si acuisce quando questa viene a sfaldarsi sino quasi a svanire; il senso di responsabilità che annulla il candore autentico e svonsiderato della giivinezza irresponsabile e costringe a passare dall'infanzia all'età adulta della gestionevdi responsabilità che competerebbero a figure genitoriali assenti o impossibilitare a svolgere il proprio ruolo formativo e di educazione.
Antonio a questa crescita e responsabilizzazione repentina e forzosa è stato indotto per evitare di venir costretto ad un istituto minorile dopo che alla madre è stato diagnosticata una schizofrenia difficile da gestire e poco idonea a consentirle l'affido di un figlio pur grande e maturo.
Che, lasciati gli studi, si occupa di coltivare la terra di famiglia per venderne i frutti, dando una mano presso un benzinaio presso la desolante realtà di una provincia calabrese già di per se stessa depressa e poco idonea a dare possibilità divriscatto a giovani anche ben disposti sl sacrificio.
Per fortuna che esiste lo sport, quel calcio in cui il diciassettenne Antonio eccelle ed in cui si rifugia per trovare un meritato appagamento ad una vita di fatiche e doveri.
La possibilità di essere scritturato come nuova promessa per una squadra di serie A, fornisce al ragazzo la speranza concreta di poter abbandonare la terra natia, concedendo alla sciroccata e problematica madre una chance in più per svoltare da quel labirinto di dipendenze affettive e dalla gestione delle proprie precarietà nervose, che la riducono a donna isterica e disperata, pregiudicata nella sua disperazione latente da un abbandono da parte di un marito gretto ed insensibile che la umilia e la costringe ad annegare nel gioco d'azzardo le proprie nevrosi - che la rendono succube senza via d'uscita.
Un film che permette ad una valida attrice come Anna Foglietta di concentrarsi a costruire un personaggio complesso e sopra le righe che risulta sin dall'inizio rischioso da centrare, ma che l'attrice fa suo con la professionalità e l'appeal che da tempo le riconosciamo.
Una buona occasione per sancire un esordio promettente in regia da parte del giovane Ciro D'Emilio, e per tenere d'occhio un volto giovane e promettente come quello di Giampiero De Concilio, qui adolescente costretto dalle circostanze a bruciare le tappe di una crescita e maturazione premature e forzate.
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