Espandi menu
cerca
La ballata di Buster Scruggs

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Inside man

Inside man

Iscritto dal 15 ottobre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 90
  • Post 5
  • Recensioni 242
  • Playlist 17
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La ballata di Buster Scruggs

di Inside man
8 stelle

Fedeli alla poetica cinematografica postmoderna che a metà anni “80 contribuirono a diffondere nel mondo, i fratelli Coen tornano ad alti livelli dopo un periodo non breve di opere manierate e poco incisive.

Se il leitmotiv di La Ballata di Buster Scruggs sembrerebbe essere l’aleggiare di un palpabile senso di morte (come non accadeva dai tempi di The Man Who Wasn't There), a colpire  è l’eterogeneità del suo impianto strutturale, suddiviso in capitoli antologici contraddistinti da diversi stili narrativi (modello Ulysses di Joyce) e da sottogeneri riverberanti le varie anime mitopoietiche del Western.

 

locandina

La ballata di Buster Scruggs (2018): locandina

 

L’episodio iniziale, mitico-picaresco, omaggia con stravagante candore l’imprescindibile Sergio Leone e lo Shane di Stevens, il secondo, disillusamente kafkiano, è improntato a un paradossale determinismo (Monte Hellman), laddove l’impianto brutalmente pauperista appannaggio del terzo frammento, funge da brodo primordiale per la quintessenziale origine del “pensiero unico” capitalista.

Il bieco impresario di Liam Neeson è al contempo perfida incarnazione del produttore moderno e miserrimo epigono del monumentale Plainview di There Will Be Blood.

La quarta vicenda azzarda la carta naturalista nel simbolico incontro, denso di conseguenze, tra ambiente incontaminato e spirito avventuroso portato in dote dai primissimi cercatori d’oro (nell’hawksiano The Big Sky erano cacciatori di pellicce, sic!). Parafrasando: ad ogni impulso antropico corrisponde sempre un’azione eco-distruttiva.

Il rigore è alla base della successiva ballata, un melò-pionieristico magistrale nel suo mix di asprezza panica e delicata introspezione (Wagon Master), mentre a chiudere il cerchio con notazioni horror da Poe e logorroici dialoghi (si spazia da Stagecoach a The Hateful Eight), arriva l’epilogo gotico-allegorico, in cui a vestire i panni ben poco aulici del truce cocchiere di diligenza c’è nientemeno che Caronte.

 

Tim Blake Nelson

La ballata di Buster Scruggs (2018): Tim Blake Nelson

 

Da manuale (coeniano) l’eccellenza dell’intero cast e della fotografia, l’impeccabile verismo scenografico, il taglio della messa in scena e la beffarda spietatezza del tono, al contrario scricchiolano il ricorso, seppur moderato, alla CGI per gli effetti faunistici e certe ingenuità di scrittura come la disumana forza di recupero del vecchio Tom Waits, redivivo in 24 ore dopo esser stato trapassato alla schiena da un proiettile a bruciapelo... altro che Rambo!

 

Per non annoiare i lyotardiani doc chiudiamo con la più canonica modalità esegetica postmodernista, il mini elenco dei personali “must” scelti tra le molteplici alternative offerte dal film:

- Best sequence: la “letterale” venuta in cielo del simpatico (e tremendo) Buster, con la lirica canzone originale in diegesi degna degli straordinari intermezzi “a gamba tesa” di The Big Lebowski.

- Poetic moment: l’ultimo istante del personaggio di James Franco: "questa sì che è una bella ragazza" il suo lapidario commiato, visione di luce tra un prima e un dopo incomprensibili, metafora ad effetto dell’istantaneità della vita.

- Another end like Živago: Nooooo!! (cit. da Palombella rossa) La pavidità è un sentimento in fondo inconciliabile con la dura narrativa della frontiera, le indistruttibili donne fordiane sono lì a dimostrarcelo, ma la povera Alice... suicida con un colpo in fronte… dannazione proprio NO, perché la struggente e bellissima storia d'amore con la guida fascinosa, s'avea da fare!

- Dulcis in fundo, The best comic joke a dimostrazione di come potenza delle armi e robustezza degli utensili da cucina non fossero nemmeno vagamente paragonabili a quelle odierne:

Padella! Padella! Padella! Bam!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. steno79
    di steno79

    Ciao Inside man, complimenti per il gradito ritorno alla recensione sul sito... Come sempre un'analisi attenta e precisa su un film, che però non ho visto, che risulta a tutt'oggi l'ultimo co-diretto da entrambi i fratelli Coen, perché poi Ethan ha annunciato di abbandonare la regia per dedicarsi alla scrittura per il teatro. Posto che a quanto pare anche i primi film, fino agni anni 90, erano firmati per la regia dal solo Joel e che Ethan sembra si occupasse principalmente di sceneggiatura e produzione, ma si trattava in ogni caso di un lavoro di squadra dove per esempio il montaggio era curato da entrambi ma veniva accreditato ad un personaggio in realtà inesistente, è un peccato pensare che i due fratelli si siano separati per sempre. Io ho seguito la loro carriera su circa cinque film, che ritengo tutti capolavori, fra cui l'ultimo che ho avuto modo di visionare è stato A serious man, eccellente come gli altri. La ballata di Buster Scraggs può essere comunque un ottimo suggerimento per il futuro. Un saluto

    1. Inside man
      di Inside man

      Ciao Stefano, grazie del passaggio e delle gentili parole.
      Sai che non sapevo della rottura del sodalizio artistico da parte di Ethan? Probabilmente dopo quasi quarant’anni e una ventina di titoli sentivano di aver esaurito un percorso insieme, e d’altronde già da tempo stavano lavorando prettamente di maniera (ancorché raffinatissima).
      Non so dire per quale motivo ma ho sempre nutrito la sensazione che le prime (nove) opere firmate in regia dal solo Joel (parrebbe per una clausola burocratica della Guild statunitense, ma chi può dirlo...) avessero una marcia in più, forse nel ritmo o nella perfetta calibrazione degli elementi, in quel geniale tocco di bizzarra e ironica fantasia, e rappresentino tuttora un corpus compatto di altissimo livello (che all’epoca risultò dirompente sulla scena cinematografica mondiale). Più alti e bassi in seguito firmandosi in coppia, certamente una pura coincidenza confermata dal fatto di aver sfornato altri capolavori (Non è un paese per vecchi) e ottimi film ( tra cui A serious man). Eppure la sensazione resta... Un salutone e a presto!

  2. claudio1959
    di claudio1959

    Mi piace il cinema dei fratelli Coen di dal 1 Blood Simple, ma questo me lo sono perso

    1. Inside man
      di Inside man

      Una visione la merita senz'altro Claudio, e poi un appassionato di cinema del passato come te troverà tanti rimandi sfiziosi sia al cinema western classico che crepuscolare. Un saluto.

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati