Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Ritorno del grande Pupi Avati ad atmosfere gotiche ed horror. Ancora una volta la religione - e la Chiesa con i suoi segreti - sta alla base di un racconto di paura molto ben scritto e interpretato.
1952. L'ispettore del ministero Furio Momentè (Gabriel Lo Giudice), al fine di indagare, viene segretamente inviato in una località veneziana teatro di un misterioso fatto di sangue: l'omicidio di un minorenne compiuto da Carlo (Filippo Franchini). Dai verbali degli interrogatori emerge che il piccolo Carlo ha agito suggestionato da dicerie popolari e da motivi religiosi. Il compito di Furio è quello di riabilitare i religiosi coinvolti - essendo prossime le elezioni politiche - dato che a monte di tutto sembra esserci un esorcismo.
Pupi Avati torna all'horror mantenendo uno registro fatto di racconti, leggende, filosofie contadine e realtà occulte, celate dietro riti e convenzioni religiose. Ancora una volta la paura ruota attorno a sacerdoti, suore e simboli cattolici. Abile narratore e sensibile artista, chiama in ruoli di contorno attori sorprendentemente bravi, spesso impegnati in ben altre interpretazioni: Andrea Roncato, Lino Capolicchio e Alessandro Haber. Molto ben scritto e girato, Il signor Diavolo rappresenta un coraggioso tentativo di tornare ad affrontare il genere in Italia, controtendenza alla moda attuale prevalentemente orientata verso la commedia.
Avati ingaggia Ivan Zuccon al montaggio e incarica Stivaletti agli effetti speciali, che sono pochissimi ma che riescono ad impressionare (la rimozione dei denti di Paolino, l'inquietante Riccardo Claut). Ne esce un buon film, fatto di atmosfere, suggestioni, bei dialoghi e personaggi credibili, sempre in bilico tra verosimile e leggenda. Da notare anche il richiamo alla politica del tempo, con accenno a De Gasperi e alla corrente democristiana, per decenni legata a doppio filo con la religione.
"Ogni uomo porta dentro di sé dio e il diavolo. In certe situazioni è giusto che uno prenda il sopravvento sull’altro: solo cosí l’uomo può sopravvivere." (Nicolai Lilin)
F.P. 24/05/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 90'41")
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