Regia di Pupi Avati vedi scheda film
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Disturbante.
commento di DonapintoGotico horror ben riuscito nel profondo Veneto di cui si coglie l’essenza. Ben tornato Avati. Voto 7
commento di DecimoNiente di nuovo o di interessante. 5
commento di BradyNeo-Horror Italiano poco avvincente ma almeno con buoni Attori.voto.4.
commento di chribio1Mah, sarà anche Pupi Avati, ma a me non è piaciuto. Troppo di maniera e inconcludente, confuso. Ma sono prevenuto sui film che parlano di diavoli, lo ammetto.
commento di corradopMa per favore, Pupi, vabbè che è fantasia, ma documentati meglio prima di proporre incongruenze gossolane... il prete che stacca col coltello l'osta dal piede di Paolino, contro le prescrizioni dei canoni dell messale romano; i genitori che invece di portare il ragazzo dal prete lo portano da una suora... studia, capra, come direbbe Sgarbi!
commento di nini75Fuori tempo massimo, memore delle atmosfere degli anni '70, Pupi Avati rincorre una trama incomprensibile, derivata rimaneggiando un suo romanzo, senza la convinzione di fare paura: è il primo a non credere in ciò che fa e l'opera diventa un guazzabuglio senza senso, patinato e dal finale inutilmente ambiguo. Illogico.
commento di maurri 63Pupi in grande forma, mi ha convinto pur nei difetti evidenti.
commento di simonebulleriSolo ambientazione e fotografia si salvano in un guazzabuglio senza senso e con un finale concepito per stupire (e infastidire) ma fuori da ogni logica.
commento di gherritIl mio cuore batte forte per il Cinema di Pupi Avati, se poi incontra l'horror vado in estasi. Horror che non si lascia spegnere, che il disagio te lo cuce addosso. Esteticamente superbo, narrativamente potente e a livello di storia una mazzata sullo stomaco non da poco. Splendido ma non credo lo rivedrò più: il finale mi dà ancora i brividi.
commento di Yayas82Pupi Avati torna al gotico padano ...
leggi la recensione completa di daniele64Il ritorno del grande Avati cantore del mondo padano e contadino.
commento di Andre1911Girato con maestria e con attori perfettamente nel ruolo, ripropone sapientemente il folclore locale denso di superstizioni e paure ancestrali tipiche della cultura rurale isolata e confusamente soggiocata da una religione popolare che ha mantenuto occultamente tratti pagani. Le ripercussioni possono essere gravi, e il protagonista lo scoprirà ...
commento di MaciknightUn horror che è un gioiellino, Avati fa valere tutto il suo mestiere e regala una pellicola carica di tensione e suggestioni.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloIi profondo Veneto come la profonda Emilia, realtà quasi fuori dal tempo, nella cui immersione si diventa prigionieri come di una cappa opprimente e di orrore ancestrale indefinibile. Lo spaesamento di Furio Momentè non è differente da quello di Stefano della Casa dalle finestre che ridono.
commento di 5gennaio97Ottima la contestualizzazione dell'epoca, e dei luoghi. A parte l'assenza del dialetto. Deboluccia la trama, inconsistente e ambiguo il finale.
commento di putrellaRiuscito ritorno al gotico di Avati che torna a trattare l’affascinante tema della superstizione e dell’influenza nefasta della religione. Il rapporto fra chiesa e raziocinio è la base solida di questo piccolo gioiellino tecnicamente perfetto che, per l’ambientazione provinciale, rimanda alle atmosfere cupe e sinistre del suo capolavoro del 1976.
commento di (spopola) 1726792Ritorno del grande Pupi Avati ad atmosfere gotiche ed horror. Ancora una volta la religione - e la Chiesa con i suoi segreti - sta alla base di un racconto di paura molto ben scritto e interpretato.
leggi la recensione completa di undyingMolto sotto le aspettative, in linea con gli standard italiani
commento di adrianoelleroLa terribile Padania secondo (l’ormai maestro) Avati.
leggi la recensione completa di cazzeggiatore del millennioBuon horror del maestro Avati, anche se la storia è molto contorta,ottimi gli attori,perlopiù volti noti e cari al regista bolognese.
leggi la recensione completa di Furetto60Si rimane lontani da "La casa dalle finestre che ridono" e "Zeder". Più vicino a "L'arcano incantatore", per stile di regia e assonanze narrative. Ma è sempre un piacere vedere questi horror "rurali" di Pupi Avati, capace di far parlare mondi differenti attraverso la forza evocatrice del mistero. Quello che si annida dentro le tradizioni popolari.
commento di Peppe ComuneRitorno deludente di Avati al gotico felliniano, ambientato, stavolta, in laguna. Gli orrori della "cultura contadina" ben si prestano ad una storia vagamente paranormale, dove la cupa alterigia del potere clericale ottunde tutto, e rende le risate sempre mostruose o malate, ed i rarissimi sorrisi sempre ingenui. Grandi Cavina e la Caselli. Voto 6.
commento di ezzo24Deludente incompressible non all 'altezza degli altri films horror di Pupi Avati
commento di Cazzuto51Dimentichiamoci i grandi capolavori avatiani del passato,questo film non raggiunge quei livelli....comunque e' pur sempre dignitoso e le atmosfere padane sono attinenti all'opera.Sufficente...e qualcosa di piu'....
commento di eziopensavo meglio, devo confessare che sono un pò deluso.. le ambientazioni, la regia, la consecutio temporum, ok, (alcune chicche erotiche da menzionare) ma il resto non mi ha entusiasmato.. la recitazione non sempre al top e a volte poco credibile, la trama è illogica e il finale inspiegato e inspiegabile.. non ho capito..
leggi la recensione completa di michele300Atmosfere cupe e inquietanti, un buon pugno di attori e tutta la suggestione visiva di una provincia primordiale e intessuta di superstizioni per un thriller che sfiora qua e là l'horror, mantenendo viva una tensione sottile.
commento di Fanny SallyIl ritorno all'horror di Avati è parzialmente deludente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn giovane funzionario romano viene mandato in un paese della provincia veneta per investigare sulla tragica morte di un adoles a opera di un coetaneo che dice di aver visto in lei il diavolo. Pupi Avati torna all'horror circondandosi di volti noti del suo cinema che compaiono come guest star.
leggi la recensione completa di Marco PoggiAvevo letto il libro e come sempre ho aspettato di vedere il film devo dire che non mi ha deluso.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (NontrovounnomeliMa i veneti, d**can, parlan così? Poi nei primi anni 50, quando molti dei personaggi verosimilmente non avrebbero manco saputo l’italiano…. Se non si voleva fare un film sottotitolato si poteva almeno pretendere dagli attori che recitassero con l’accento veneziano. A parte questo, non fa paura.
leggi la recensione completa di port crosNon è comunque un horror... termine improprio per un’opera al nero che attinge alle fonti popolari della cultura veneta! Splendide le location cariche di un’atmosfera inquietante e cupa, attori ben diretti, ottima Chiara Caselli. Eccellente!
commento di BrunoarceriIn un’atmosfera densa di sinistri depistaggi e superstizioni contadine si snoda questa lugubre vicenda in cui il Male assume sembianze inaspettate. Fotografia impeccabile. Personaggi splendidamente grotteschi e come attraversati da un perenne stato febbrile. Un gotico padano con interessanti implicazioni politiche e religiose. Magicamente cupo. 9
commento di Estonia