Regia di Yuan Qing vedi scheda film
VENEZIA 75 - GIORNATE DEGLI AUTORI
Cosa può succedere, come riesce a condizionarti, e quanto contribuisce a cambiarti la vita, un singolo contrattempo, un banale incidente di percorso? A seconda di chi ti presta soccorso o ti coadiuva a risolvere il problema occorso, la vita può intraprendere diversi percorsi alternativi che possono sviare solo sensibilmente il tuo percorso, o deragliarlo completamente.
Sabine Azema e Pierre Arditi creavano abissi di variabili speculari a seconda della puerile, semplice decisione se accendersi o meno una sigaretta, tanto da meritarsi un complicato ed arguto ragionamento labirintico, foriero di aver dato alla luce il dittico d'autore Smoking/No smoking dell'illustre, arguto Alain Resnais.
Senza arrivare agli acumi goliardici del gran maestro francese, ma restando in ambito di grandi autori transalpini, e precisamente in poetica zona da favola realista e contemporanea di scuola rohmeriana, il regista cinese Yuan Qing ambienta in territorio malese tre storie incentrate tutte sul medesimo incipit: una ragazza di Pechino in vacanza dal padre, cinese trasferito per lavoro in quei territori, decide di proseguire da sola la vacanza e un mattino, mentre percorre una stradina di un parco, fora un pneumatico. A seconda di chi la avvicina, ecco che si dipanano tre storie possibili, alternative plausibili per tre identità differenti che trasformano la originaria Xingxi in tre Brooke differenti, che in qualche modo sviano e modificano la cerchia delle amicizie e degli affetti della giovane, in alcuni casi facendo maturare la ragazza, insegnandole a riporre inutili diffidenze a favore di una apertura mentale che le sappia rivelare un comportamenro solo apparentemente sospetto di chi le si presenta come amuco, in realtà rivolto ad assicurarle la maggiore soddisfazione; come anche a diffidare di chi la accoglie nascondendo le sue vere intenzioni.
Nell'ultimo e più poetico episodio, la visione finale delle tanto agognate ed incantevoli "lacrime blu" in riva alla laguna, durante il tramonto, non può che ricondursi ad uno smaccato, per certi versi indolente, ma ossequioso, pertinente omaggio di un allievo adorante al maestro ed autore di quel capolavoro intimo che è "Il raggio verde".
La natura circostante, sempre realistica e mai edulcorata, il dialogo fitto di una protagonista donna insicura ma cocciuta ed irreprensibile, il senso teorico di una vita analizzata nel suo acorrere quotidiano, ci riportano con osinazione nei percorsi dei capitoli rohmeriani più riusciti e coinvolgenti. Il film non ambisce né riesce a raggiungere i livelli incomparabili del grande maestro, ma il piccolo grazioso film-omaggio può giudicarsi riuscito, aggraziato ed ironico quanto basta per celebrare degnamente molta della filmografia di un grande maestro.
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