Regia di Demián Rugna vedi scheda film
Per scovare del buon vecchio horror, bisogna muoversi in territori cinematografici piuttosto avulsi al genere. L'Argentina infatti, per quel che io ricordi, non ha una grande tradizione nel genere. Rugna prova a sparigliare le carte del Cinema argentino con questo horror piuttosto riuscito, vincitore di due premi di genere, come al Festival di Montevideo, in Uruguay. Non fa nulla di trascendentale, intendiamoci, ma mette tutti i tipici spaventi del cinema horror nel posto giusto, imbastisce una storia di fantasmi, demoni, ritornanti, infarcita di poltergeist, medium più o meno improvvisati e l'ambienta in tre case attigue. Tutto qui, si gioca al risparmio, (e ogni tanto si nota negli effetti speciali), ma non perde un solo minuto di pellicola nel portarci dentro l'ambiente malsano che va via via formandosi, attorno alla atavica paura del buio, del "mostro sotto il letto", alla paranoia e, in definitiva, al paranormale. Un'ora e mezza scattante e veloce, recitata bene, con facce d'horror d'altri tempi, molto anni settanta, che tende un po' a sfilacciarsi per accumulo, ma che in fondo poco importa, perché l'effetto è garantito. Poi è chiaro che il livello di "paura" che può suscitare un film come questo è del tutto soggettiva, com'è naturale nel genere, ma qualche simpatico tuffo al cuore l'ho avuto. Interessante ed efficace, soprattutto considerando da dove arriva.
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