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Tales from the Hood 2

Regia di Rusty Cundieff, Darin Scott vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tales from the Hood 2

di undying
5 stelle

Antologico blaxpoitation, in quattro episodi (più la cornice), che guarda ai precedenti esemplari del ciclo TV Tales from the crypt. Di taglio puramente televisivo e fortemente critico verso il pregiudizio razziale, purtroppo ancora in atto in zone depresse degli States.

 

locandina

Tales from the Hood 2 (2018): locandina

 

Robot hell (**)

Dumas Beach sta progettando un robot in grado di prendere le difese della popolazione. Per fare questo, con il supporto di Mr. Simms (Keith David), inserisce nella memoria della macchina diverse storie a sfondo criminale.

 

Good golly (**1/2)

All'interno di un museo sugli abusi commessi ai danni dei neri, una ragazza resta attratta da un bambolotto (di colore). Poiché gli oggetti non sono in vendita, si intromette nel locale furtivamente di notte, assieme al fratello e ad una amica.

 

The medium (***)

Una banda di delinquenti (di colore), per farsi rivelare l'ubicazione di una cassetta contenente un capitale, pesta  a sangue -sino ad ucciderlo- un magnaccia convertito alla beneficenza. Dopo avere assistito all'esibizione di un medium in televisione, il gruppo pensa di usufruire dei poteri del sensitivo per evocare lo spettro dell'assassinato, e farsi così rivelare l'ubicazione del tesoro.

 

Date night (*1/2)

Due amici rimorchiano un paio di ragazze nere tramite il social d'incontri Tinder. Una volta ospitati in casa delle giovani, le drogano per poi abusarne sessualmente, riprendendo l'amplesso. Ma prima di iniziare la violenza scoprono che le ragazze sono... due vampire. Finiscono così dal ruolo di cacciatori a quello di prede.

 

The sacrifice (*)

Un ricco ed emancipato uomo di colore, sposato con una donna bianca, sottovaluta gli avvertimenti dei famigliari circa la presenza di Emmet, lo spettro di un adolescente di colore ucciso nel 1955 per avere socializzare con una coetanea bianca.

 

Keith David

Tales from the Hood 2 (2018): Keith David

 

Non sorprende, dato il tema, che tra i produttori di questo low budget antologico figuri anche Spike Lee. I due registi (anche autori dei testi), sono ovviamente di colore: Rusty Cundieff viene dalla direzione di serie televisive, mentre Darin Scott ha all'attivo diverse pellicole, un paio anche di certa notorietà (Deep blue sea 2, ad esempio). Rusty Cundieff, oltre ad apparire in un breve ruolo, era presente come attore anche nel primo capitolo (Tales from the hood, 1995).

 

tales-from-the-hood-2-2018-1050x445

 

L'impostazione di massima deve molto ai più noti episodi del serial TV Tales from the crypt e alla riduzione cinematografica dei fumetti EC Comics Anni '50, operata da George A. Romero in Creepshow (1982). Quindi forte è il tono ironico che qui, essendo sfuggito di mano agli autori, sovrasta e azzera completamente l'ingrediente horror. Anche il costante riferimento al razzismo a lungo andare appiattisce le potenzialità che, di norma, hanno i film antologici. Dei quattro segmenti il più riuscito è il secondo (The medium) per una serie di inattesi risvolti grotteschi durante la possessione cui va soggetto il protagonista, mentre divertente e spettacolare è la chiusura della cornice (dal titolo Robot hell) con l'esilarante dimostrazione delle agilità di cui dispone lo stravagante "Robot Patriot". Tales from the hood 2 è dunque un film che aveva grosse potenzialità, limitate da una impostazione superficiale e grottesca, frutto di una direzione fiacca e, interamente, televisiva.

 

Tales-from-the-Hood-2

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