Regia di Daniel Robbins vedi scheda film
Bullismo, cattiveria gratuita in un club "esclusivo" e tanta inutile e ripetitiva violenza (censurata visivamente). Il solito teen-movie che vorrebbe apparire estremo. Mentre invece rappresenta il massimo della (più convenzionale) ipocrisia pseudo intellettuale da salotto televisivo.
Justin, Ethan e David sono tre sgraziati studenti costantemente respinti dalle varie confraternite del college, finché accettano l'invito ad un party da parte dell'attraente Rachel (Erica Boozer). Convinti di essere stati presi in giro, anche per via dell'insolito indirizzo, i tre giungono invece in una splendida villa riuscendo a trascorrere una vivace nottata tra alcol, ragazze bellissime e disinibite. Al mattino non rifiutano quindi l'ulteriore invito, per quella sera stessa, fatto da Max (Aaron Dalla Villa), il padrone di casa. Questa volta, però, all'appuntamento non trovano sexy fanciulle ma un gruppo di affiliati alla Crypteia, un club elitario dal quale -a seguito di prove durissime- escono solo i migliori. Quelli cioè destinati a posti di rilievo in ogni settore socialmente significativo. Un marchio a fuoco vivo sulla pelle, intrugli disgustosi fatti ingerire a forza ed altri indicibili prove, sono solo il preambolo a torture e sevizie sempre in crescendo, e sconfinanti sino alla morte.
Sulla scia del thriller (o meglio dramma) cattivo alla Funny games, ovvero con una messa in atto di violenza estremamente gratuita e dai toni razzisti, Daniel Robbins dirige una sceneggiatura prevedibile e per nulla intrigante. Privo di secondi fini (ad esempio è del tutto assente la denuncia del bullismo presente in tante confraternite scolastiche), Pledge non raggiunge nemmeno il livello piu "popolare" del cinema di genere. Formalmente girato in maniera pulita, quasi da cartolina, al punto che appare stonato per quello che invece vorrebbe mostrare. Lo scatenarsi del trio di feroci adepti, follemente divertiti nel porre in atto torture e abusi per il solo fine ludico, non raggiunge mai l'effetto che invece dovrebbe essere tipico in un horror di questo stampo.
Scorrettamente contenuto anche sul versante splatter, Robbins riesce nell'impossibile impresa di rendere edulcorata persino la sequenza del ratto e del secchio, ossia una cosa che, nella realtà e al solo pensiero, fa accapponare la pelle (un topo affamato posto sullo stomaco della vittima, con un secchio -reso incandescente con fiamma ossidrica- a chiudergli la via di fuga). Circolato limitatamente nel gennaio 2019 in USA, è destinato ad essere distribuito -tra marzo e aprile- anche in Polonia e Olanda. Data la convenzionale e anonima direzione, resta un enorme punto interrogativo circa il conseguimento ottenuto da Pledge allo Screamfest (edizione 2018): miglior regia e miglior editing! Roba da non credere.
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