Regia di Hal Ashby vedi scheda film
Negli anni è divenuto un titolo di culto,e comunque fu una commedia intrisa di black humour che in diversi recensori notarono,anche come presentazione di un nuovo cineasta,che forse non è ricordato come meriterebbe,oggi, ma ha realizzato un cinema interessante, un autore defilato, alla Altman, non così innovativo come il regista di "Nashville",ma capace di dirigere con buon piglio storie non banali e molto "umane". Qua si racconta un amore stralunato e inaccettabile tra un giovane rampollo di famiglia ricchissima e un'anziana vivacissima che vive in un vagone di treno in disuso:se lui fa scherzi macabri continuamente alla bella madre superficiale e preoccupata dalle sue stranezze,visto che inscena con maestria suicidi piuttosto efferati, tanto per passare il tempo, la donnina ruba con noncuranza ogni mezzo di trasporto, vive con sensibilità e innata allegria, e si incontrano perchè visitano funerali di perfetti sconosciuti. La black comedy ha una sua grazia,perchè è esente da ogni volgarità, sebbene la love story tra un poco più che ventenne e un'ottantenne sia un argomento abbastanza a rischio sgradevolezza (Kezich,recensendo il film,scrisse "Prima che la cosa si faccia laida...",e non mi sento di eccepire più di tanto...),e , seppur con qualche rallentamento nella seconda parte, giunge a compimento con intelligenza e strappando più di un sorriso.Molto contribuisce l'azzeccata coppia di protagonisti,dal lunare Harold di Bud Cort,attore utilizzato infatti anche da Altman in "Anche gli uccelli uccidono",altro apologo su un giovane a disagio in una società in cui non si ritrova,e soprattutto una Ruth Gordon che fa di Maude una "vieille dame indigne" che ha la leggiadria e la capacità di stupirsi di una fanciulla in fase prepuberale,abbinata a un'irrefrenabile praticità. Senza dimenticare una colonna sonora, di Cat Stevens, azzeccatissima e che dona un'ulteriore agilità alle sequenze in cui viene utilizzata.
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