Regia di Hal Ashby vedi scheda film
Harold è un maniaco suicida.Finto.Mette in scena elaborati suicidi ad uso e consumo della bella e sola madre che è ricca sfondata,abita in una specie di reggia e si interessa di tutto e di tutti tranne che del suo unico figlio.Ad Harold piace molto anche imbucarsi nei funerali di sconosciuti,l'automobile che si è appena comprato è un carro funebre dismesso,veste sempre di nero,elegantissimo,troppo per un ragazzo della sua eta',è in psicanalisi ma a occhio il suo psicanalista ha piu'bisogno di lui di farsi analizzare.Fino a che un giorno ad un funerale conosce l'allegra vecchina Maude,ormai vicina agli 80,ma che è letteralmente divorata dalla voglia di vivere.Curioso,lui adolescente simula suicidi,lei nell'ultima fase della vita che sprizza voglia di continuare a vivere da tutti i pori.E'inevitabile che i poli opposti si attraggano,che i due simpatizzino,che addirittura vivano una storia d'amore,che urlino al mondo tutta la loro voglia di essere liberi,felici,al di fuori di tutte le regole conformiste che condannano senza appello la loro storia.Ma l'inquietudine aleggia sopra i due e che Maude voglia farla finita al compimento degli 80 è un disegno scellerato per tutto quello vissuto con Harold ma che portera' a compimento nonostante la corsa disperata nei vari ospedali.E'una commedia americana ambientata negli anni del Vietnam e dei figli dei fiori,diretta da un regista troppo presto dimenticato e che nello spirito ricorda molto le commedie nere made in England.Il merito è di una grande sceneggiatura abilmente calibrata sugli scarti umorali della piccola grande Maud(una Ruth Gordon assolutamente strepitosa) come sul rapporto/non rapporto tra Harold e la sua sciocca madre,che indugia teneramente sul rapporto che si crea tra l'adolescente e l'arzilla vecchietta cercando di non destare il minimo scalpore,che ha scene di irresistibile comicita'(a parte i suicidi che fanno piegare dal ridere c'è una bellissima scena-inseguimento tra loro e un poliziotto a cui infine prendono in prestito la motocicletta),una bellissima fotografia tutta incentrata su tonalita'autunnali e un finale assolutamente magico come una testimonianza di un viaggio appena terminato,di un'epoca appena conclusa,di una crescita che non è piu'possibile fermare,un finale che sara'ripreso in maniera molto simile nel bel Quadrophenia di Roddam di qualche anno successivo....Onnipresente la colonna sonora di Cat Stevens attenta a sottolineare i vari passaggi.Un piccolo cult da non dimenticare....
non male
ok
la bella e sciocca madre
esilarante
un piccolo mito
ottima
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