Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Cosa fare a New York quando si è appena usciti di prigione dopo aver scontato una condanna di dieci anni per rapina? Ma che domande: un altro colpo, ovviamente. Addirittura ad un intero palazzo, nel giorno di Ferragosto. Questo l'ingegnoso piano di William Anderson, soprannominato "Duke", che per l'occasione mette insieme una squadra di ex galeotti. Non tutto, però, andrà secondo i suoi piani. Nella sua lunga e rispettabile carriera Sidney Lumet ha fatto sicuramente di meglio ("Quel pomeriggio di un giorno da cani", "Il principe della città"), ma anche di peggio ("Sono affari di famiglia", "Gloria", brutto remake del bellissimo film di John Cassavetes). Comunque, nonostante qualche difetto, "Rapina record a New York" è una pellicola di buon intrattenimento, costruita - dopo un inizio troppo lento e faticoso - con un bel crescendo di suspense. Infatti, la parte finale - quando finalmente comincia la rapina nel palazzo - risolleva il livello generale del film, e Lumet ha modo di dimostrare tutta la sua professionalità confezionando una pellicola discretamente avvincente. Il vero asso nella manica del regista, però, è il cast, assolutamente splendido: Sean Connery - nella parte di un ladro irriducibile - è al solito impeccabile; accanto a lui ci sono l'esordiente, ma già bravissimo, Christopher Walken, Martin Balsam, nel ruolo di un antiquario omossessuale esperto in preziosi, e Ralph Meeker, mitico Mike Hammer nel magnifico "Un bacio e una pistola" di Robert Aldrich. Bella la colonna sonora di Quincy Jones.
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