Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Il film lascia sconcertati per l'assoluta mancanza di idee nuove nei fratelli Vanzina, che, nella prima parte, costringono Villaggio ad una sequela di scene rimasticate da vecchi film, con la compianta Francesca Romana Coluzzi a sostituire la Mazzamauro nella parte della racchiona concupita dal protagonista (lo scontro con i ciclisti è un puro e semplice plagio di quello con il bullo Nello Pazzafini del primo Fantozzi).
La seconda parte del film mette il personaggio villaggesco a confronto con le culture dell'estremo oriente (in particolare con la Tailandia e il Giappone), forse sulla scia dell'ottimo ricordo che molti serbano dell'episodio nipponico di Superfantozzi, evocato nel prologo, quando al pilota kamikaze Tozzi-Fan veniva ordinato di immolarsi con il suo Zero nella guerra contro gli americani. E qui, nonostante la scontatezza delle situazioni, il vecchio comico genovese strappa qualche porca risataccia, come quando, malmenato da una pachidermica massaggiatrice tailandese, cerca di impietosirla chiamandola "signora Ferrara" o quando rischia di essere incendiato quale bonzo tibetano, oppure, infine, quando si trova costretto ad affrontare, in impari lotta, un campione giapponese di Sumo.
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