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Soldato Jane

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Soldato Jane

di Antisistema
2 stelle

Per molte persone (compresi gli utenti di Filmtv, viste le medie voto), Ridley Scott dopo Blade Runner sembra abbia smesso di fare il regista per svendersi alle regole di Hollywood più becere; non sono proprio d'accordo con questa tesi perchè comunque Thelma e Louise (1990), Le Crociate (2005) e American Gangster (2007), sono dei buoni/ottimi film e a dirla tutta ho trovato non disprezzabile neanche quella tamarrata d'autore del Gladiatore (2000), nonostante sia un film claudicante e colmo di difetti. Di roba ignobile RIdley Scott ne ha girata, ed anche parecchia e questo Soldato Jane che precede di tre anni Il Gladiatore, risulta essere una merdata abbastanza clamorosa, nonchè a tutt'oggi il peggior film di Scott che il sottoscritto abbia visto, grazie ad un ciclo chiamato "Girl Power" (de che?) sul canale Cielo. 

 

Un quarto di tutti gli incarichi delle forze armate americane è precluso alle donne, così per tale motivo la senatrice DeHaven (Anne Bancroft) decide di sponsorizzare l'inserimento di una donna soldato nel durissimo programma di formazione dei SEAL della Marina. La scelta ricade sul tenente Jordan O'Neill (Demi Moore) che dovrà affrontare un massacrante addestramento e fronteggiare un sadico e feroce capo istruttore (Viggo Mortensen). Nonostante le difficoltà, O'Neill riuscirà a sconfiggere dubbi e pregiudizi e verrà spedita in missione di combattimento.

 

L'intento di spottone propagandistico per le forze armate si rivela sin dall'incipit, quindi possibilità di fare del grande cinema non ce ne sarebbe; in effetti tra i produttori del film figura Demi Moore, che evidentemente pensava di farne uno spottone per le pari opportunità uomo-donna in qualunque ambito lavorativo, nello specifico l'esercito e ottenere positive recensioni da parte della critica, ma molte cose sono andate storte. 

La regia di Ridley Scott è semplicemente a senso unico; scegliendo di schierarsi praticamente dalla parte dell'esercito ed i suoi metodi brutali, che secondo la visione del regista, formano dei veri soldati e temprano il carattere. Jordan non mette in discussione in alcun modo i modelli di addestramento dell'esercito o il trattamento nei suoi confronti; anzi ne è entusiasta, poichè non vuole distinzioni, o meglio, non vuole che si facciano dei favoritismi per via del fatto che lei è donna. 

La trattazione di tutta la questione a mio avviso è posta in modo del tutto sbagliato; la donna non deve essere come l'uomo, perchè è oggettivo che non lo sia e questo perchè o l'ha voluto Dio (per chi è credente) oppure per questioni di evoluzione naturale (per chi non è credente). Il fatto che la donna non sia come l'uomo, ovviamente non deve portare a discriminazoni, ma all'accettazione da parte dei maschi (ma anche delle donne), della diversa predispozione biologica del sesso femminile. Inoltre, negare la propria femminilità per essere un uomo a tutti gli effetti, significa uccidere una parte di sè per conformarsi ad un determinato assetto sociale che vuole che certe professioni siano considerate esclusivamente "maschili". In tempi odierni di isteria da politicamente corretto, le donne chiedono ruoli da protagonista e fare le medesime cose degli uomini... ora, se già mi vergogno a vedere esseri maschili che fanno film d'azione di merda, la donna non dovrebbe essere intelligente da capire che farebbe meglio a tirarsene fuori per non svilirsi e scendere in basso come i suoi colleghi maschili? E restando al caso specifico dell'esercito, come può una donna che è generatrice di vita, scegliere un mestere che comporta lo stroncare delle vite umane? L'incoerenza è molto forte, ma andrebbe in effetti discussa in altre sedi più che in una recensione. 

 

Gli spunti quindi, nonostante il materiale di partenza c'erano eccome, ma il regista non fà altro che appiattire la donna all'uomo ed esasperare il maschilismo molto sopra le righe portandolo a livelli estremi, tanto che ogni essere maschile nell'esercito sembr avere mezzo neurone funzionate atto solamente a far funzionare il muscolo del suo organo genitale. Colpe della regia a parte che tende rendere tutto monodimensionale per fare uno spottone pro-esercito, il vero problema è la sceneggiatura che risulta priva di qualsiasi incisività, mancante di organicità (alla fine assistiamo solo ad una lunga serie di addestramenti militari, come se fosser le prove di un videogioco), strapiena di ogni clicchè possibile sull'esercito e dei dialoghi atroci. In effetti la qualità di questi ultimi è veramente scadente, poichè sembra che per essere dei duri, bisogna infilare in ogni discorso frasi misogene, cazzute e colme di parolacce. Non a caso la sequenza di dialogo più idiota di tutto il film e che rappresenta l'emblema del purtridume, si svolge con tali scmbi di battute : 

 

"Tenente cerchi la sua strada altrove" (Viggo Mortensen/John James Urgayle)

"Istruttore capo, succhiami il cazzo" (Demi Moore/Jordan O'Neal)

"Succhiami il cazzo, succhiami il cazzo, succhiami il cazzo" (varie scimmie in gabbia vestite da soldati dell'esercito)

 

Chiunque capisce che dopo uno scambio di dialoghi così sopraffino, si sono distrutti probabilmente oltre 100 anni di storia del cinema americano.  Questo dialogo scult tra Demi Moore (che con questo film dopo Ghost che ho visto con lei, si conferma una cagna recitativa, anche se a fisico anche rasata ha il suo perchè) e Vigo Mortensen, é da alzare le mani, ma a suo tempo a quanto ne so, fece andare su di giri una marea di donne e sopratutto persone non eterosessuali che evidentemente pensavano che con spacconate idiote del genere, avrebbero visto accettate più facilmente la loro situazione. 

In sostanza ci si trova innanzi ad un film fascista, maschilista, pseudo femminista (?) e propagandistico. Ci sono anche attrici come Anne Bancroft che ci si chiede cosa ci facciano in questo schifo; aveva bisogno di 20 euro? Glieli prestavo io allora! Bancroft si deve vergognare tutta la vita per aver partecipato a queststa robaccia (e l'anno prima aveva fatto il bellissimo Verso il Sole di Cimino). Boh.... Bancroft alla frutta (ma almeno cazzuta e determinata come sempre nell'interpretare questa senatrice viscida e doppiogiochista, anche se l'interpretazione è troppo da vecchietta monodimensionale), mentre Demi Moore no, perché per essere alla frutta un'apice devi avercelo avuto nella tua carriera e quest'ultima, non ce l'ha mai avuto.

 

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