Un uomo in automobile percorre la periferia di Teheran. Carica un soldato curdo, poi un seminarista afgano, infine un vecchio che lavora al Museo di storia naturale. Il suo percorso, i suoi dialoghi all'inizio sono spiazzanti; poi si fanno via via più angoscianti. L'uomo cerca qualcuno che sia disposto ad aiutarlo a suicidarsi, che la mattina dopo, si rechi in un luogo convenuto, vicino a una fossa già scavata, lo chiami e, se lui non risponderà, riempia di terra la fossa.
Note
Bellissimo viaggio senza storia (quella del protagonista si è svolta tutta prima) e senza finale, il film ha l'eleganza, l'intelligenza, la profondità senza presunzione del miglior Kiarostami. Le colline gialle e scavate diventano quasi un richiamo alla terra; i dialoghi, anche filosofici, hanno la naturalezza della vita vera. E alla fine, dopo l'alba, tutto ridiventa cinema, con la troupe e il regista sui luoghi delle riprese. O, forse, tutto il cinema diventa esperienza quotidiana.
VOTO : 7++.
Grande film questo di Kiarostami, probabilmente il suo migliore, visto per la prima volta quasi quindici anni fa in un cinema gremito (ah che tempi, si parla di circa 300 posti, oggi sempre vuoti in queste occasioni d’autore), e pochi giorni fa una seconda, ma la sensazione è sempre positiva, anzi forse ancora di più lo è oggi, dove il ricordo si mescola… leggi tutto
Il film rimane sospeso per tutta la sua durata lasciando molto spazio all'osservatore, mentre l'osservato sembra averne meno di quel che finge. Il sapore della ciliegia è un sapore che richiama la vita, ma qui si fatica a sentirne il gusto. Rimane un buon film, nelle idee. leggi tutto
Allettato dalla critica ho visto il film con grande speranza. L'inizio sembrava promettente con un giovane militare veramente espressivo e credibile ma, poi, il seguito è un lungo viaggio sulle medesime strade polverose intervallato con incontri e dialoghi con persone incontrate casualment. Lo scopo che ha in mente il protagonista è il filo conduttore del film. Poteva… leggi tutto
Siamo all'inizio dell'anno e si sono appena concluse le feste di Natale. Periodo strano, mediamente consumista, anche più di mediamente e tra i regali… segue
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Nella vana ricerca di un Caronte contemporaneo,per un protagonista alla ricerca di una morte che è anche fuga da una non-vita, ci si imbatte in personaggi tanto fuggevoli quanto intensi in quest'opera di Kiarostami che,nonostate tempi cinematografici oggi difficilmente proponibili, regala ancora emozioni e pillole di saggezza. Difficile dimenticare al proposito il bellissimo ultimo…
Allettato dalla critica ho visto il film con grande speranza. L'inizio sembrava promettente con un giovane militare veramente espressivo e credibile ma, poi, il seguito è un lungo viaggio sulle medesime strade polverose intervallato con incontri e dialoghi con persone incontrate casualment. Lo scopo che ha in mente il protagonista è il filo conduttore del film. Poteva…
Apparentemente, nella forma, questo film di Kiarostami può sembrare noioso, vuoi per la ripetitività delle inquadrature che per la monotonia desolante della scenografia. Tuttavia, soffermarsi alla superficie è ancora una volta una scelta errata.
Il film infatti non è affatto tedioso, ha dialoghi serrati, una tensione di fondo ben tirata, seppur impercettibile, ed…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
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Commenti (4) vedi tutti
Tra contrapposizioni filosofiche, Kiarostami nullifica la visione assolutistica della vita.
leggi la recensione completa di Alter DariusSarà bellissimo, impegnato, ecc. ecc. ma una pallaaaaaaa
commento di ottobyteBisogna aver vissuto intensamente per poter morire bene? No, per apprezzare la vita prima bisogna morire. Buona fortuna.
commento di michel8
commento di nico80