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La classe operaia va in Paradiso

Regia di Elio Petri vedi scheda film

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La recensione su La classe operaia va in Paradiso

di cheftony
8 stelle

Ludovico "Lulù" Massa è un operaio trentunenne, indefesso lavoratore alla catena di montaggio in un contesto storico e sociale in cui le agitazioni operaie scandite da slogan quali "più soldi, meno lavoro" erano all'ordine del giorno, grazie all'acquisizione di una certa coscienza di classe, non sempre accompagnata dal realismo.

Lulù non si agita affatto: crumiro, non presta attenzione al fatto di rimanere pesantemente antipatico agli altri colleghi ed è il cocco dei dirigenti della fabbrica, grazie alla sua organizzazione mentale per rimanere concentrato: interessato esclusivamente al denaro, considerato anche che deve mantenere l'ex-famiglia e la compagna col figlio, Lulù difende strenuamente il cottimo e concentrandosi su un bel sedere femminile ("un pezzo, un culo") riesce a mantenere un ritmo di produzione impressionante, tale da spingere i dirigenti a lamentarsi con gli altri operai perché incapaci di incrementare la loro velocità.
Osteggiato dai colleghi, Lulù viene preso di mira anche dai piccoli cortei al di fuori della fabbrica organizzati da sindacalisti e studenti, anch'essi divisi e incapaci di fornire un sostegno adeguato a quegli operai volenterosi di ribellarsi allo sfruttamento del cottimo. Ma quando Lulù si infortuna al lavoro e perde un dito, qualcosa cambia: dopo una chiacchierata col vecchio ex-collega (ora uscito pazzo e ricoverato al manicomio) Mitilina, Massa si riscatta dalla sua condizione di uomo-macchina e sfodera un discorso trascinante durante un'assemblea operaia, diventando uno dei leader degli scioperanti.
Purtroppo, da una condizione alienante da cui esce, Lulù entra in un'altra tale e quale: rimane spersonalizzato, incapace di sentimenti e relazioni interpersonali e perde il suo tempo e le sue speranze con sindacalisti e studenti, rispettivamente troppo più vicini al potere che all'operaio e troppo lontani da una piena coscienza della condizione dei lavoratori.
Per l'operaio medio sembra non esserci via d'uscita, se non sognare un paradiso per gli operai...

Dopo l'impeccabile Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, un altro film di denuncia del potere da parte di Elio Petri, che gira il tutto suscitando la sensazione opprimente e ripetitiva del lavoratore di fabbrica e, aiutato dal grandioso ed esasperato Gian Maria Volonté, mette su uno di quei film che, se proiettati oggigiorno in prima serata in televisione, risveglierebbero qualche coscienza di troppo...(eh, Bonanni?!...)

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