Regia di Elio Petri vedi scheda film
Film che vuole parlare del mondo operaio utilizzando tutte le armi che riesce a trovare: il grottesco, la follia (Volontè urla sempre -stress da troppo lavoro?-, un suo amico è addirittura finito in manicomio!), l'ironia (il simpatico ritratto del protagonista la cui casa è piena di cose inutili nel nome del consumismo!), il documentarismo (Petri ha anche ripreso "vere" uscite dalla fabbrica e "veri" cortei di "veri" operai!), la violenza visiva (il primo piano del dito mozzato,etc.), erotismo da caserma (quando trombano -scusate ma a questo punto parlo anch'io come mangio!- in automobile -in una memorabile scena trash perch'è l'abitacolo è piccolo e non sanno come girarsi!- e durante il film ci sono molte parolacce!), finale simbolico. Opera reale o surreale? Diciamo (sur)reale!!! Il film racconta del vero amplificandolo fino alla follia. Uso spregevole delle armi a disposizione? No! Molte aziende per fortuna ci tengono al rispetto delle norme e la lotta sindacale nel corso degli anni ha ottenuto molte leggi-progresso. Peccato che ancora oggi la cronaca sia piena di morti bianche. Film efficace da proiettare ad ogni manifestazione. Su "Stracult" Marco Giusti ne amplifica i meriti trash di film folle tra dramma e commedia. Presa in giro di un capolavoro? No! I "meriti" servono alla causa! Sembra un mondo movies dedicato alla fabbrica. Viva l'uso intelligente del grottesco!!!
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