Regia di Elio Petri vedi scheda film
Dopo "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", Petri continua a mettere in scena gli aspetti più scomodi della società italiana offrendo un altro spaccato di rara lucidità ed obiettività. Uno di quei film che oggi non si fanno più ma che rimangono attuali generazione dopo generazione perchè tecnologia, usi e costumi si evolvono ma certi problemi non si risolveranno mai, almeno finchè l' uomo continuerà ad essere tale con tutti i suoi difetti (che sono ben più dei pregi). Ecco quindi che la vicenda di Lulù, operaio veterano di una ditta metalmeccanica, rimanda subito ai recenti avvenimenti targati ThyssenKrupp : alienazione, infortuni sul lavoro, lotte sindacali, la vita in fabbrica non è mai stata fotografata con tanta partecipazione e la regia di Petri non lascia nulla al caso seguendo passo passo il mutamento del suo protagonista da crumiro complice del sistema a promotore della lotta di classe. Metamorfosi che gli costa un dito, il lavoro, gli affetti familiari e che lo porta ad un passo dalla follia. La posizione del regista è palese ma non mancano le critiche a tutto tondo ed ecco che alcuni increduli operai chiedono insistentemente agli studenti con megafono: "Ma chi vi paga?". Carrellate e primi piani sulle macchine, così come il crogiolo dei dialetti parlati dai personaggi, contribuiscono al maggior realismo di un film imprescindibile che si avvale inoltre dell' immancabile e riconoscibilissima colonna sonora firmata Ennio Morricone e delle scenografie del doppio premio Oscar Dante Ferretti. E' pur vero che il ritmo è piuttosto piatto ma rende giustizia al concetto di catena di montaggio - un pezzo, un culo - e, tutto sommato, è carenza di poco conto se si pensa che in quasi tutte le scene si può trovare uno dei migliori Volonté di sempre. Il suo Ludovico Massa è il simbolo di un contesto socio-politico ben preciso e la sua memorabile interpretazione rimarrà a lungo impressa nella storia del cinema e non solo : intensa, sentita, trascinante, incontenibile.
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