Regia di John Woo vedi scheda film
L'agente del FBI Sean Archer conduce una caccia serrata al terrorista e killer Castor Troy. La sua determinazione è rafforzata dal fatto che Castor è l'assassino di suo figlio, ucciso mentre era ancora bambino. Sean riesce a catturare Castor ed il fratello, il più ingenuo ed emotivo Pollux, dopo che gli stessi hanno innescato un'arma batteriologica in una qualche località della città di Los Angeles. L'unico in condizioni di riferire la posizione dell'ordigno è Pollux, prigioniero in un carcere di massima sicurezza, poichè Castor è in coma. Di fronte alla reticenza di Pollux, Sean, insieme ai suoi collaboratori, elabora un piano sconvolgente. Grazie ad avanzate tecnologie di chirurgia plastica, prende il volto di Castor; con le sembianze del terrorista, entra nell'istituto penitenziario per acquisire da Pollux le informazioni di cui ha bisogno. Nel frattempo, imprevedibilmente, Castor esce dal coma, s'impossessa del volto (e della vita) di Sean, elimina le persone a conoscenza dello scambio di volti e rilancia la propria carriera criminale. Il vero Sean dovrà pertanto lottare contro ... sè stesso, per riappropriarsi della propria identità; la contesa inizierà all'interno del carcere, dove è considerato un prigioniero infido e pericoloso. Un buon film d'azione con risvolti thriller ed elementi fantascientifici, ben diretto dal maestro del genere John Woo. Al grande successo dell'opera ha contribuito non solo la presenza di spettacolari sequenze movimentate, ma anche un'interessante caratterizzazione dei due personaggi principali. Sean ha una serie di qualità positive. Abile e determinato nel lavoro, sprezzante del pericolo, affezionato alla famiglia (nonostante la moglie e la figlia adolescente, gli rimproverino, ciascuna a suo modo, un atteggiamento di trascuratezza nei loro confronti), dolorosamente legato al ricordo del figlio morto, empatico verso il prossimo (rifiuta di festeggiare un suo successo, memore delle morti di alcuni suoi collaboratori verificatesi nell'operazione; nelle sembianze di Castor, ha un atteggiamento positivo verso la criminale Sasha, che lo ritiene padre del suo bambino). L'antagonista è il suo opposto; intemperante, ambizioso, avido, inutilmente crudele e sanguinario. L'unica persona a cui sembra tenere è il fratello Pollux. Il trovarsi ciascuno nei panni dell'altro li porta a vivere in realtà diverse; mentre Sean allenta, giocoforza, il suo rigore morale, Castor sembra allettato dalle prospettive di tranquillità offerte da una vita in famiglia. Nulla cambia, tuttavia, nell'indole e nei progetti dei due, e non diminuisce l'odio reciproco che li "lega". La distizione tra l'uno e l'altro è netta; Sean combatte una dura battaglia per riprendersi tutto ciò che lo spietato antagonista gli ha sottratto - un figlio, e poi l'identità con tutto ciò che è legato ad essa; l'affetto dei familiari, la professione, la rispettabilità. Bravi John Travolta (Sean) e Nicolas Cage (Castor), nell'interpretare sia personaggi buoni, sia cattivi. Convincente in quest'ultimo ruolo è John Travolta; Nicolas Cage sembra più a suo agio con l'indole di Sean. Nota negativa, la sceneggiatura. Pur di condurre all'epilogo - fin troppo "buonista" - il regista inserisce una serie di forzature che stonano perfino nell'ambito di una trama sin dall'inizio poco verosimile. Sean riesce ad evadere con estrema facilità dal carcere di massima sicurezza; Castor inganna decine di conoscenti più o meno stretti riguardo la propria identità; i personaggi si muovono con disinvoltura nonostante ferite all'apparenza dolorosissime. Se si è disposti a soprassedere - e non è difficile, grazie al ritmo sostenuto, alla forte tensione ed alla trama molto coinvolgente - il film risulta molto piacevole.
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